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F1, GP Russia 2018: Sebastian Vettel deve sfatare il tabù a Sochi per tenere in vita il Mondiale

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Da domani si comincia. Il Circus della Formula Uno è sbarcato in Russia, a Sochi, sul tracciato creato nell’area del Parco Olimpico realizzato per ospitare la XXII edizione dei Giochi Invernali nel febbraio 2014. Una locazione particolare che beneficia della presenza del Mar Nero e rende più complicato l’arrivo della pioggia. Certo, con il meteo avere certezza è sempre un errore.

Quel che è sicuro è che la Ferrari deve recuperare e le gare a propria disposizione non sono molte: 6 GP al termine dell’annata e 40 punti di ritardo dalla vetta del Mondiale piloti occupata da Lewis Hamilton. Serve dunque un colpo di coda da parte del principale alfiere del Cavallino Rampante. Sebastian Vettel, lo sconfitto di Marina Bay, non può far altro che vincere d’ora in avanti per continuare a credere in un iride molto vicino a Stevenage, luogo di nascita di Lewis.

Vettel deve invertire la rotta e lo dovrà farlo su un circuito che non lo ha mai premiato. 2° l’anno scorso e nel 2015, il teutonico del Cavallino deve sfatare questo tabù in un luogo che non è eccessivo definire un feudo della Mercedes. Nelle quattro edizioni che si sono disputate a Sochi le Frecce d’Argento hanno sempre vinto: 2 vittorie di Hamilton, 1 di Nico Rosberg e 1 di Valtteri Bottas l’anno scorso, che proprio qui suonò la sua prima sinfonia in F1.

Seb però alla vigilia è fiducioso: “Non penso che ci siano tracciati da temere di quelli che stanno arrivando. La nostra vettura funziona praticamente ovunque e questo è un punto di forza per noi, quindi non c’è bisogno di aver paura. In Russia i tre top team saranno molto vicini e penso potrà spuntarla chi partirà meglio, visto che è un circuito dove è difficile sorpassare“, ha dichiarato il tedesco, intervistato dal sito americano Racer.com. Servirà, come al solito, la perfezione, cosa che non si è vista a Monza e a Singapore.

In questo senso le strategie e la scelta delle gomme saranno fondamentali per delineare il quadro della situazione. I team in questo round avranno a disposizione soft, ultrasoft e hypersoft. Un salto di mescola anomalo per quanto si è visto in passato per questo appuntamento, giustificato dal costruttore italiano dallo scarso degrado previsto. In questo senso le Rosse hanno optato per un approccio aggressivo: 9 set di hypersoft (con Vettel), tenendo fede alla sua tradizione di team che gradisce particolarmente le coperture maggiormente performanti, 3 di ultrasoft e 1 di soft. Discorso un po’ diverso per le Mercedes che come al solito privilegeranno le coperture a banda gialla (7 treni di hypersoft, 4 di ultrasoft e 2 di soft con Hamilton e Bottas).

Ma non si dovrà guardare solo alle mescole. La pista russa richiede molto anche ai freni. Secondo i dati forniti dalla Brembo, il tempo speso in frenata ogni giro è pari a circa 15 secondi, con cinque staccate particolarmente impegnative tra cui quella della curva 2 che obbliga le monoposto a passare dai 314 km/h ai 137 km/h in pochissimo tempo, senza dimenticare le decelerazioni della curva 4 e della 5, da 4,8 g e 4,9 g. Numeri impressionanti da considerare.

 

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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