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F1, Maurizio Arrivabene: “I piloti maggiordomi? Mi sono scusato con Bottas. Dobbiamo imparare la lezione di Monza”

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In lunga intervista concessa ad Autosprint il Team Principal della Ferrari Maurizio Arrivabene è andato a toccare tutti i temi caldi del post GP d’Italia del Mondiale 2018 di Formula Uno, senza sottrarsi agli argomenti scottanti.

Sulla definizione di piloti “maggiordomi” che Arrivabene aveva usato parlando dei giochi di squadra in Mercedes e non in Ferrari, il manager bresciano ha corretto il tiro: “Ero convinto che avrebbe generato polemiche. Non è stata una frase felice, anche se consapevole. Tra l’altro ci siamo scambiati messaggi con Valtteri Bottas: mi sono sentito in dovere di farlo perché lo rispetto, mi sono voluto scusare con lui. Evidentemente nel momento in cui mi è uscita dalla bocca, l’ultima persona alla quale ho pensato è stato Valtteri, che è un ragazzo capace e che stimo. Lui ha capito benissimo la situazione in cui è stata detta la frase“.

Sulla lotta interna nel primo giro tra Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen è stato scritto tanto e il Team Principal ha ribadito ulteriormente il concetto: “In partenza non si danno ordini di squadra: l’unico ordine che si dà è di non fare stupidaggini alla prima curva e sottolineo alla prima curva. Si è parlato della staccata al limite di Kimi: beh, cosa doveva fare? Al suo posto l’avrebbe fatta Hamilton e l’avrebbe fatta Vettel. Alla variante della Roggia è successo il patatrac. Ma quello non c’entra con gli ordini di squadra. Non escludo che più avanti ci sarebbero stati“.

E quindi, pensando al weekend a Singapore, senza dimenticare quanto accaduto sulla pista brianzola, si va con propositi ambiziosi considerando però anche la Red Bull tra le papabili al successo: “Non si gira pagina, altrimenti la lezione di Monza non si è imparata, dobbiamo tenere presente cosa è successo. Negli anni passati eravamo nettamente superiori ad altri, su una pista con caratteristiche simili a Monaco ad alto carico. E proprio a Montecarlo le Red Bull hanno dimostrato di andare molto bene, quindi oltre alla solita Mercedes a Singapore ci sarà un altro competitor“.

A chiosa, Arrivabene ha ammesso di invidiare qualcosa ai rivali di Brackley: “Una dose di freddezza che loro hanno e che noi ancora non abbiamo. E questo è attribuibile al fatto che siamo una squadra ancora giovane”.

 

 

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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