Formula 1
F1, Mondiale 2018: Sebastian Vettel affondato mentalmente da Hamilton. Sconfitta netta nello scontro diretto
La sfida tra i quattro volte Campioni del Mondo Lewis Hamilton e Sebastian Vettel per la conquista del quinto titolo ha caratterizzato la stagione in corso con un grande equilibrio e con dei lampi di classe che hanno reso ancora più appassionante questo confronto diretto tra due piloti che hanno vinto sette degli ultimi otto Mondiali. Nell’ultimo periodo però è emersa la superiorità psicologica (ed in parte anche tecnica) dell’inglese rispetto al rivale della Ferrari, incappato in alcuni errori di guida che hanno spianato la strada ad un Hamilton in stato di grazia e capace di convertire il potenziale del proprio mezzo in punti pesanti in ottica classifica iridata.
Dopo l’ultima gara disputata sotto i riflettori del Marina Bay Circuit di Singapore, il vantaggio del britannico è salito a 40 punti nei confronti di un Vettel che è uscito con le ossa rotte da un GP anonimo in cui non ha brillato nei momenti cruciali, qualifiche e gara. Dalla gara di Silverstone in poi la SF71H è stata la vettura più veloce del lotto mediamente su tutti i tracciati, e ciò potrebbe rappresentare un appiglio a cui aggrapparsi per continuare a sperare ad una rimonta iridata del nativo di Heppenheim. Purtroppo però gli ultimi due mesi hanno fatto venire a galla alcuni limiti del binomio Vettel-SF71H che non fanno ben sperare per il finale di stagione.
136 a 95: questi sono i punti raccolti rispettivamente da Hamilton e Vettel dal GP di Gran Bretagna sino ad oggi (6 corse). Uno score davvero difficile da accettare ma condizionato dal famoso errore di Hockenheim (in cui Seb andò a sbattere quando era in testa alla gara) e dal ruota a ruota di Monza in cui il tedesco si è girato dopo il contatto con il rivale alla variante della Roggia. Due errori che hanno pesato sul morale e sulla classifica del pilota della Rossa, ma non sufficienti a giustificare il distacco accumulato in sei gare. La Ferrari ha infatti palesato due problemi abbastanza evidenti: l’eccessivo degrado delle gomme in gara (soprattutto a Monza e Singapore) e le maggiori difficoltà rispetto alla Mercedes in condizioni di pista bagnata.
Due aspetti che di certo non hanno aiutato Vettel a contrastare un “martello” come Hamilton, che in questa stagione ha ulteriormente alzato il suo livello grazie allo stimolo di un duello a distanza invocato a gran voce dall’inglese negli ultimi anni. Il britannico infatti non vedeva l’ora di poter giocarsi alla pari (forse addirittura con un leggero svantaggio tecnico) il Mondiale con un quattro volte campione iridato come Vettel per dimostrare di essere il pilota più forte di quest’epoca post-Schumacher. Il Campionato non è ancora finito ma per il momento è meritatamente nelle mani di chi sta guidando meglio nell’arco di tutta la stagione.
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erik.nicolaysen@oasport.it
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