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Formula 1

F1, Singapore un anno dopo: un finale già visto. La Ferrari alza bandiera bianca (quasi senza lottare…)

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Il film si è replicato, a Singapore è andato in scena un replay amaro con un finale molto triste come quello che avevamo visto un anno fa. A Marina Bay naufragano totalmente le speranze della Ferrari di lottare fino al termine della stagione per la conquista del Mondiale piloti: dodici mesi fa era stato l’incidente al via tra Sebastian Vettel, Kimi Raikkonen e Max Verstappen a spianare la strada di Lewis Hamilton verso il titolo iridato; oggi le Rosse non sono mai state in grado di lottare, hanno alzato bandiera bianca di fronte allo strapotere delle Mercedes e soprattutto del fenomeno britannico che ha dominato letteralmente la gara dopo aver iniziato il weekend da sfavorito e ha piazzato un micidiale allungo nella classifica generale.

Ora il tedesco che difende i colori del Cavallino Rampante è attardato di ben 40 punti dal quattro volte Campione del Mondo, un vantaggio che sembra davvero incolmabile quando mancano sei gare al termine del campionato. Le Frecce d’Argento hanno messo il turbo nelle ultime gare mentre il team di Maranello sembra essersi involuto, proprio sul più bello, proprio quando bisogna stringere i denti per rimanere in corsa e sognare seriamente quel titolo che manca da ben undici anni. Lewis Hamilton ha vinto a Monza e a Singapore dopo aver già festeggiato in Germania e in Ungheria: un quattro su cinque che ha mandato ko la Ferrari e Sebastian Vettel, reo di essere finito nella ghiaia nella sua gara di casa quando era comodamente al comando e di avere commesso un errore importante nel GP d’Italia.

Un film purtroppo già visto nel 2017 quando le Rosse si erano presentate a Singapore per tentare il tutto per tutto (sostanzialmente come questa volta) e purtroppo sappiamo come è finita. Sebastian Vettel aveva iniziato bene il fine settimana in terra asiatica brillando nelle prove libere, aveva anche siglato il miglior tempo nella FP3 poi tra qualifiche e gara la confusione totale: il terzo posto conclusivo è ben lontano dalle attese della vigilia e sostanzialmente vale la resa al cospetto di Lewis Hamilton che ha mostrato i muscoli quando il campionato è entrato nella sua parte più importante, facendo capire a tutti di essere davvero il miglior pilota in circolazione, capace di vincere anche con una monoposto che sulla carta era anche leggermente inferiore rispetto a quella assemblata a Maranello. Può ancora succedere di tutto, i problemi meccanici sono sempre dietro l’angolo e una gara storta può capitare a tutti ma ormai le sorti del campionato sembrano essere segnate.

 





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