Ginnastica e cultura fisica

Ginnastica ritmica, Alexandra Agiurgiuculese: il Cigno magico che fa esplodere l’Italia. Chi è l’azzurra di bronzo ai Mondiali?

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Il suo nome sarà per sempre legato alla storia della ginnastica ritmica italiana, le sue gesta rimarranno imprese nella mente degli appassionati per tempo immemore, la sua impresa riecheggerà per i prossimi decenni, la sua medaglia di bronzo luccica splendidamente e magnificamente dopo aver fatto battere il cuore di tutti gli appassionati che aspettavano questo momento da 27 anni.

Alexandra Agiurgiuculese ha rispedito l’Italia in orbita, l’ha fatta volare fino a raggiungere i vertici massimi, ha tagliato un traguardo letteralmente storico che la proietta tra le più grandi di sempre in questa disciplina alle nostre latitudini: era dai tempi di Samanta Ferrari che il tricolore non sventolava sopra al podio ai Mondiali (al Pireo 1991), quel bronzo alla clavette appartiene davvero a un’era fa ed era ormai sepolto nella memoria di qualche inguaribile romantico. L’Italia ha sempre faticato tanto a brillare tra le individualiste mentre con i gruppi ha scritto i libri dei record della ritmica grazie alle Farfalle, ma ieri la Armeec Arena di Sòfia si è tinta a fesa per celebrare il bronzo alla palla di questa incantevole 17enne che ha confezionato l’esercizio della vita.

Poco importa se le prove di specialità non sono olimpiche e non assegnano le medaglie a cinque cerchi, il risultato di Alex rappresenta una pietra miliare per la nostra ritmica e un ottimo trampolino di lancio anche perché la ragazza di origini rumene (risiede nel nostro Paese dal 2011, cioè da quando aveva dieci anni) ha tutte le carte in regola per poter ben figurare anche nel concorso generale (anche se qui è necessario fare un ulteriore passo in avanti per puntare ai piazzamenti che contano davvero). L’allieva di Spela Dragas, che da diversi stagioni la segue all’Udinese, si distingue per la sua classe innata, per la sua leggiadria ed espressività, per il suo talento nel rendere armonioso ogni gesto e per interpretare al meglio una coreografia costruita in ogni minimo dettaglio che sulle note della canzone bulgara Zajdi Zajdi ha saputo toccare il cuore della giuria e di tutti i presenti.

Il Cigno di bronzo ha sempre creduto nelle sue potenzialità, la sua allenatrice ha cercato di domare un cavallo di razza dal talento cristallino che però a tratti commette ancora qualche errore. Non stiamo parlando di una sconosciuta, nelle ultime due stagioni ha scalato rapidamente le gerarchie ed è giunta ai vertici internazionali: l’anno scorso salì sul podio in alcune gare di Coppa del Mondo e ai Mondiali di Pesaro 2017 fu protagonista in ben tre Finali di Specialità (settima alla palla, quinta con le clavette, quarta col nastro) ma all’inizio di questa stagione ha avuto dei problemi al ginocchio che ne hanno complicato la risalita, vincendo comunque l’oro ai Giochi del Mediterraneo dopo il secondo posto ai Campionati Italiani alle spalle di Milena Baldassarri (ieri quarta e beffata proprio all’ultimo dalla Agiurgiuculese).

Ieri Alex è semplicemente stata perfetta come è in grado di fare nella giornata positiva, come martedì 11 settembre 2018, l’anno zero (in senso positivo, ovviamente) della ginnastica ritmica in Italia per quanto riguarda le individualiste. E non finisce qui perché tra oggi e domani si disputano le qualificazioni con cerchio e nastro, sognando di accedere ad altre Finali di Specialità per inseguire nuovi sogni prima della Finale all-around di venerdì.

 

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