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Giro, Tour e Vuelta: vince tutto la Gran Bretagna. Non succede da 54 anni! Comparsa per oltre un secolo, ora domina

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Simon Yates ha ormai ipotecato la vittoria della Vuelta a España 2018. Salvo crolli improvvisi ed inaspettati nell’ultima tappa di montagna di domani, comunque sempre da mettere in conto in una grande corsa a tappe, il britannico domenica festeggerà la maglia rossa a Madrid. Troppo ampio il margine di vantaggio sugli inseguitori: il secondo classificato, lo spagnolo Alejandro Valverde, paga ormai 1’38”, mentre l’olandese Steven Kruijswijk è terzo a quasi due minuti.

Si profila un tris storico ed epocale per la Gran Bretagna: dopo il trionfo di Chris Froome al Giro e quello di Geraint Thomas al Tour de France, è ormai ad un passo anche l’apoteosi iberica di Yates. Tra due giorni i sudditi di Sua Maestà potranno gonfiare il petto per aver vinto addirittura gli ultimi 5 Grandi Giri consecutivi. L’ultimo non britannico ad aggiudicarsi una corsa di tre settimane è stato l’olandese Tom Dumoulin al Giro d’Italia 2017. Da allora le note di ‘God Save the Queen’ hanno risuonato incessanti.

E dire che, sino al 2011, la Gran Bretagna non era altro che una pallida comparsa nel mondo del ciclismo. In oltre un secolo di storia non aveva mai vinto nessuna grande gara a tappe. L’unico risultato degno di rilievo fu il titolo iridato di Tom Simpson nel lontano 1965. L’inizio degli anni ’10 del Nuovo Millennio ha tuttavia registrato una crescita esponenziale ed inarrestabile. La Gran Bretagna è passata nel volgere di pochi anni dal nulla assoluto ad un dominio schiacciante e quasi senza precedenti. Nel 2011 l’epoca d’oro fu battezzata dal titolo iridato di Mark Cavendish. L’anno dopo la prima affermazione di sempre in un Grande Giro con il successo di Bradley Wiggins al Tour de France. Fu il preludio dell’avvento di Chris Froome, capace di aggiudicarsi 4 Tour, 1 Giro e 1 Vuelta. I trionfi di Geraint Thomas e quello probabile di Simon Yates, peraltro appena 26enne, sono poi storia recente. Non è finita qui, perché il Regno Unito continua a sfornare fenomeni a ripetizione. Il prossimo potrebbe essere Tom Pidcock, classe 1999 che sta dando spettacolo nelle categorie giovanili.

E’ accaduto una sola volta nella storia che una nazione vincesse Giro, Tour e Vuelta nello stesso anno: ci riuscì la Francia nel 1964 con Jacques Anquetil (doppietta Giro-Tour) e Raymond Poulidor.

Come si spiega questa improvvisa ascesa della Gran Bretagna? I motivi sono sostanzialmente due. In primis, l’aver puntato sulla multidisciplinarietà si è rivelata una scelta vincente e lungimirante. Tutti gli attuali fenomeni d’Oltremanica, compreso lo stesso Yates, vengono dal ciclismo su pista. Grazie ai velodromi hanno lavorato su una frequenza di pedalata agile e potente al tempo stesso che si rivela incisiva anche sulle grandi montagne. L’avvento del ricchissimo Team Sky, inoltre, ha poi contribuito al salto di qualità definitivo, valorizzando proprio i corridori del Regno Unito.

Dopo oltre un secolo vissuto da comparsa o poco più, ora la Gran Bretagna si è riscoperta regina egemone e promette di non scendere dal trono tanto presto…

federico.militello@oasport.it





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Foto: Valerio Origo

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