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Pallavolo
“La battuta di Fabiola”: Osmany Juantorena, l’uomo della serata a Firenze
Tutto facile per la nostra nazionale ieri sera a Firenze contro la Repubblica Dominicana. Come da pronostico, gli azzurri si impongono per 3-0 con parziali eloquenti (25-12, 25-18, 25-15) e conquistano la quarta vittoria, fondamentale per ottenere il miglior piazzamento nel girone.
Gli avversari, purtroppo, sembrano avere a che fare con qualcosa di molto più grande di loro. I caraibici non vivevano l’atmosfera del Mondiale dal 1974 e la sfida con i padroni di casa si è dimostrata realmente proibitiva. Troppo acerbi e non abituati a certi palcoscenici, non riescono nell’intento di contrastare le pallonate dei nostri atleti e non trovano il piglio giusto per lottare. A rendergli il tutto più difficile, il pubblico del Mandela Forum, che continua ad essere “l’uomo in più” di queste gare.
Impossibile esprimersi subendo 11 ace, 8 muri e le solite percentuali spaventose di Ivan Zaytsev. Inoltre, Blengini schiera come di consueto la sua miglior formazione, lasciando spazio a Maruotti e Randazzo solo nel finale del match. Entrambi questi ultimi si fanno notare: il neo papà Maruotti infonde serenità ed è efficacissimo in prima e seconda linea, mentre Randazzo sfrutta nel migliore dei modi l’unica occasione di attacco che gli si presenta. Nelli batte forte e prende sicurezza quando viene chiamato.
L’uomo della serata ha anch’egli origini caraibiche ed è Osmany Juantorena. Top scorer con 17 punti (di cui 4 ace), in realtà ha fatto “il bello e il cattivo tempo” dell’Italia già durante tutta la settimana. Si dovrebbe sempre parlare di lui. I suoi gesti da manuale ci tolgono spesso da possibili guai, come fossero vere e proprie “zampate” di una pantera. Ho avuto la fortuna di vederlo spesso giocare dal vivo e devo dire che di questo animale ha anche l’eleganza. Il suo gioco è fluido, dinamico, pulito. Non lascia trasparire emozioni, ma è presente, concreto e molto rispettoso dell’avversario. Finora le sue prestazioni non sono state senza sbavature, ma ci sentiamo tranquilli quando Giannelli sceglie lui per sbloccare una situazione incerta o per chiudere un set. Mi ricordo ancora la finale del 2011 di Champion’s League a Bolzano quando giocava per il club di Trento. Erano gli anni del triplete e faceva parte della miglior squadra in assoluto, ma era stato lui a decidere il risultato. Spero possa deciderlo anche questa volta, perchè so che farà la scelta giusta.
Di Fabiola Facchinetti, giocatrice della Vero Volley Monza in A1
Foto: Valerio Origo