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Formula 1
Lewis Hamilton, GP Singapore 2018: “Non correrò amministrando, e sugli ordini di scuderia…”
Lewis Hamilton è apparso tranquillo e sicuro, come sempre, nel corso della conferenza stampa che ha dato il via ufficiale al weekend del Gran Premio di Singapore 2018 di Formula Uno. La vittoria di Monza ha ovviamente regalato una enorme iniezione di fiducia all’inglese che sbarca sul circuito di Marina Bay, sapendo che si tratta di una pista non troppo favorevole alla Mercedes. “Non arrivo mai ad un weekend con aspettative particolari, in un senso o nell’altro. Sicuramente darò il massimo per fare bene, come successo nelle ultime gare. Io ed il team stiamo facendo un lavoro eccezionale e dobbiamo continuare in questa maniera”.
Un anno fa Hamilton arrivava a Singapore con 3 punti di vantaggio su Sebastian Vettel, mentre in questa occasione il margine è di 30. Una differenza che non fa cambiare mentalità al quattro volte campione del mondo. “Onestamente non penso a queste cose e non c’è motivo per cambiare approccio, ci sono tanti punti in palio e voglio rimanere quello di sempre, dato che a quanto pare sta funzionando. La Ferrari, poi, sta andando alla grande e dovremo provare a tornare davanti. Solitamente anche la Red Bull è competitiva in questa pista, per cui vedremo quali saranno i valori in campo”.
L’ultima settimana ha visto l’inglese dividersi tra New York e Shanghai per motivi pubblicitari. Chilometri e chilometri che, tuttavia, non distraggono il pilota Mercedes. “So bene quello che faccio e quando finisco una gara sono fatto così, spengo l’interruttore e non penso più alla macchina. Mi alleno tanto anche se giro per il mondo. Non ho mai avuto problemi da questo punto di vista, ed i risultati credo possano parlare per me. Anzi, credo che non abbia mai girato poco come in questo anno, per cui non penso sia un azzardo vivere la mia vita e puntare al titolo”.
Ultima battuta sul fattore-compagni di scuderia. Sembra che la Ferrari lasci maggiore libertà? “Non so se in Ferrari i piloti siano liberi di gareggiare, forse sì, ma non penso proprio che riguardi me, di sicuro non rende la mia vita più semplice. Leggo che Bottas mi avrebbe aiutato di più, ma forse è successo solamente perchè riusciamo a metterci in posizioni ideali per darci una mano”.
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alessandro.passanti@oasport.it
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