MotoGP
MotoGP, GP Aragon 2018: la Ducati vuol continuare a vincere, Marc Marquez aggressivo o calcolatore?
Ormai ci siamo. E’ tempo del GP di Aragon (Spagna), quattordicesimo round del Mondiale 2018 di MotoGP. I centauri della classe regina sono pronti a sfidarsi su uno de tracciati maggiormente graditi. Tecnica e coraggio sono altamente richiesti per andar forte e lo show sarà assicurato.
La Ducati, uscita vittoriosa nelle ultime tre gare disputate, ha voglia di allungare la sua striscia vincente. La GP18, specie in questo scorcio di stagione, si sta dimostrando estremamente veloce ed è un vero peccato che Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo abbiano dilapidato tanti punti nei primi round, consentendo a Marc Marquez di gestire la situazione dalla vetta della graduatoria, forte delle sue cinque vittorie e dei 10 podi ottenuti in questo campionato.
Una regolarità pazzesca che, fatto eccezione per quanto accaduto in Argentina e al Mugello, ha consentito al campione di Cervera di guadagnarsi il vertice della graduatoria, sfruttando le disavventure altrui. Ad Aragon, poi, si va su un circuito che piace al fuoriclasse iberico. Pista sinistrorsa, nella quale Marc si è imposto nelle ultime due annate, potrebbe essere teatro dell’ennesima vittoria per lui. Ma attenzione per l’appunto alla Ducati.
Se il “Dovi” qui non ha mai vinto e il suo miglior risultato è stato un terzo posto nel 2012, Lorenzo ha ottenuto due vittorie nel 2014 e nel 2015 (in sella alla Yamaha) ed è tra i grandi interpreti di questo circuito dalle chiare tinte spagnole. Da quando è entrato a far parte del calendario iridato (2010), i successi iberici sono stati sei su otto GP disputati. L’unico a far eccezione è stato Casey Stoner che, prima con la Ducati (2010) e poi con la Honda (2011), siglò la sua personale doppietta.
E risale al trionfo di Stoner l’ultimo successo della Rossa in Spagna, che si augura di interrompere il digiuno. La Yamaha? Valentino Rossi e Mavericik Vinales, terzo e quarto nella graduatoria iridata, non sanno cosa aspettarsi da questo round. La M1 è una moto molto imprevedibile e la sua messa a punto è sempre accompagnata da tante incognite legate alla gestione elettronica e allo sfruttamento degli pneumatici.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Valerio Origo