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Motomondiale 2018: Romano Fenati, una carriera ormai compromessa. Scaricato da Valentino Rossi, ora una macchia difficile da cancellare

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Una domenica a dir poco trionfale per i colori azzurri quella di Misano, sede del 13° round del Motomondiale 2018. Le vittorie di Lorenzo Dalla Porta (Moto3), Francesco Bagnaia (Moto2) e di Andrea Dovizioso (MotoGP) sono state degne di nota ma offuscate o, per meglio dire, macchiate dal gesto sconsiderato di Romano Fenati, centauro della classe intermedia.

Il pilota ascolano, nel corso di un duello molto duro con il connazionale Stefano Manzi, ha perso completamente il controllo arrivando a pinzare volontariamente la leva del freno ad oltre 200 km/h, mettendo in pericolo l’incolumità di entrambi. I due protagonisti del confronto sono stati penalizzati nel post gara: a Manzi sono state inflitte 6 posizioni di penalità nella griglia di partenza del prossimo GP di Aragon mentre a Fenati, oltre che l’immediata bandiera nera, due gare di squalifica.

E’ chiaro che quest’ultima sanzione fa discutere vista la gravità della condotta di Romano e qualcuno, anche tra i piloti, si sarebbe aspettato una pena ben più incisiva. Cal Crutchlow ha detto chiaramente che non dovrebbe più salire in moto. Al di là delle differenti vedute, appare evidente che la carriera del 22enne di Ascoli Piceno è un po’ compromessa per l’immagine che ha dato e anche per quanto accaduto in passato.

Il giovane pilota italiano, infatti, faceva parte dell’Academy VR46 gestita da Valentino Rossi, arrivando al punto di rottura sempre per via di un carattere assai poco gestibile. Un peccato perchè il manico al ragazzo non manca: 10 vittorie in Moto3 non arrivano per caso e sono frutto del talento. Ciò però non basta. Correre con gli altri comporta il rispetto dei propri avversari ed anche le giustificazioni sull’episodio, dicendo di essere stato provocato, confermano che quanto accaduto non sia stato compreso al 100% dal diretto interessato.

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Foto: Valerio Origo

1 Commento

1 Commento

  1. Luca46

    10 Settembre 2018 at 18:56

    Io invece credo che Romano abbia invece capito la gravità di quanto commesso. La linea è stata fin troppo morbida. Andava squalificato a vita. Manzi invece andava squalificato per una gara. Ritengo quindi la giuria doppiamente colpevole. 1) per non essere stata severa 2) per non esserlo stata in passato e quindi questo è il frutto di una gestione sin qui troppo permissiva oltre che ad personam.

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