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Nuoto, Gregorio Paltrinieri e il primo podio in acque libere: vincere a Tokyo 2020 in piscina e nel fondo non è un sogno

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Essere campione non consiste solo nel vincere una gara e dimostrarsi superiore fisicamente e mentalmente. Essere un campione significa porsi nuovi obiettivi, nuovi traguardi da raggiungere e superare con soddisfazione.

Gregorio Paltrinieri è un campione anche per questo e a chi gli ha dato del “folle” per l’esibirsi anche in acque libere, oltre agli impegni in piscina, lui ha risposto con il primo podio nel nuoto di fondo nella penultima tappa delle World Series in Cina. Nel lago Qiandao, che prende le acque dal fiume Xin’an a Chun’An, non era semplice: alte temperature e condizioni al limite. Eppure Greg si è adattato, giungendo terzo, superato allo sprint dagli esperti Jack Burnell e Rob Muffells ma mettendosi dietro il campione olimpico di Rio 2016 l’olandese Ferry Weertman.

E’ stata una gara dura e combattuta con l’acqua calda a 29 gradi e mezzo. L’abbiamo sofferta un po’ tutti ed inizialmente ho cercato di partire bene senza forzare troppo; il primo giro ero ultimo con gli altri 50 metri avanti, ma era tutto sotto controllo, li vedevo, li controllavo e non facevo fatica. Dal secondo ho iniziato a macinare senza forzare e mi sono posizionato a metà gruppone. Da metà del terzo giro sono stato in testa e ho condotto il plotone provando una fuga lunga. Forse il mio unico rammarico è stato questo esser partito troppo presto, perchè dopo due settimane di allenamento non ho ancora questo passo. In effetti quell’allungo non è servito molto perchè non sono riuscito a sgranare il gruppo che invece mi è rimasto incollato. Dai 5000 metri eravamo in dieci ed ho cercato di sbracciare e lottare fino ai metri finali dove ero ancora in testa. Al tocco sono arrivato terzo, gli altri hanno fatto meglio le ultime bracciate e mi hanno superato. Comunque sono contento così, ho fatto un’altra esperienza dopo la tappa di Doha e non chiedevo di più”, le dichiarazioni di Paltrinieri, riportate dalla FIN.

Il progetto dunque procede e l’ambizione di andar forte dappertutto non è certo un sogno o un atto di presunzione. Il nuotatore di Carpi conosce meglio di chiunque altro le proprie potenzialità e sa cosa fare per vincere. Certo, prima di proiettarsi a Tokyo 2020, bisognerà qualificarsi ai Mondiali 2019 a Gwangju, in Corea del Sud. Tuttavia quanto messo in mostra dal fuoriclasse nostrano depone in suo favore e quindi non resta che attendere senza fasciarsi la testa prima di essersela rotta.

 

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Arena

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