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Olimpiadi degli Scacchi 2018, il sesto turno sorride all’Italia: open ok con l’Ecuador, donne vincenti con Cuba e ottave in classifica

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Alzi la mano chi si sarebbe aspettato di trovare l’Italia femminile all’ottavo – sì, ottavo – posto delle Olimpiadi scacchistiche 2018. Sta succedendo proprio questo, dopo l’estremamente convincente vittoria contro Cuba, che è squadra dello stesso livello di quella italiana. Il bilancio delle azzurre, con Carlos Garcia Palermo capitano non giocatore, è al momento di cinque vittorie e una sola sconfitta. Così come loro, anche la nazionale open ha colto un successo, e con lo stesso punteggio: 3-1, ma ai danni dell’Ecuador (curiosamente affrontato dalle donne nel quinto turno).

Vale la pena iniziare a parlare del successo dell’Italia femminile. La più rapida a portare a casa il punto è stata Elena Sedina, che, trovatasi di fronte la variante di spinta della Difesa Francese, ha sfruttato un grave errore di Yaniet Marrero Lopez alla diciassettesima mossa: l’abbandono è arrivato non molto tempo dopo. Con il pareggio arrivato a causa della sconfitta patita da Desirée Di Benedetto contro Lisandra Llaudy Pupo (della serie: sbaglia bene chi sbaglia per penultimo), le azzurre hanno portato a casa il successo con due brillanti prestazioni di Marina Brunello e Olga Zimina, che hanno superato Yerisnel Miranda Llanes e Lisandra Ordaz Valdes per assicurare alla nostra formazione il definitivo 3-1.

Si è svolto inoltre il big match tra India e USA, finito 2-2 con due successi per parte. Di questo pareggio, ma anche di quello tra Ucraina e Cina, hanno approfittato Armenia (che ha inflitto la seconda sconfitta alla Russia) e Georgia 1 (che ha superato Georgia 2 in un insolito derby ai piani alti: ricordiamo che la squadra padrona di casa può schierare tre formazioni) per acchiappare al comando le americane. Le tre nazionali sono tutte a quota 11, con gli USA che hanno fatto più punti sulla scacchiera. Nel gruppone a 10 c’è anche l’Italia, che sta andando ben oltre le previsioni della vigilia.

Andiamo ora a vedere il successo azzurro contro l’Ecuador nel torneo maschile, con l’unica sconfitta di scacchiera arrivata da Michele Godena, superato da un bravo (ancorché con 250 punti ELO in meno) Kevin Noboa. A sistemare le cose ci hanno pensato Daniele Vocaturo, che opposto a Carlos Matamoros Franco s’è trovato in un finale di Torre e pedoni con un pedone in più, Luca Moroni, che ha rapidamente volto in proprio favore le sorti della partita con Miguel Munoz Sanchez, e infine Alessio Valsecchi, che più o meno nello stesso tempo di Moroni ha sconfitto l’altro Munoz Sanchez, Jhon.

Sulle scacchiere principali, s’invola in vetta l’Azerbaigian, che ha superato per 3-1 l’ostica Repubblica Ceca, assieme a una sorprendente Polonia, capace di battere l’Ucraina per 2,5-1,5 col successo chiave di Duda su Ivanchuk. Alle spalle di queste due squadre si pone quella degli USA, che ha travolto la Bosnia-Erzegovina per 3,5-0,5. Sembra dover continuare il digiuno della Russia, che non vince dal 2002 e non sembra poterlo fare quest’anno, come testimonia il 2-2 sul quale l’ha bloccata l’India di Vishy Anand. Si è così creata, dalla quarta alla tredicesima posizione, una lunga schiera di Paesi a quota 10, che comincia dall’Olanda e da Israele e finisce con la Bielorussia e un clamoroso Egitto. L’Italia è nel gruppo che va dal 22° al 50° posto con 8 punti.

Proprio questa posizione ha regalato un accoppiamento abbordabile agli azzurri, che si ritrovano di fronte il Nepal, partito col numero 118 per forza di gioco media della squadra: un ostacolo, dunque, di basso rilievo, in attesa di eventuali e ulteriori più probanti test. Per quanto riguarda le donne, invece, c’è una sfida difficile, ma giocabile, contro l’Azerbaigian, che è l’undicesima miglior formazione in gara per media punti ELO.





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