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Polonia-Serbia, il biscotto (bis…) è servito. Quando la formula agevola gli inciuci…

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E’ bastata una partita completamente sbagliata per far sfumare i sogni di gloria. Un’Italia irriconoscibile e rinunciataria ieri è stata travolta senza appello dalla Serbia. Una sconfitta che, salvo miracoli sportivi, comporterà l’eliminazione dai Mondiali di volley. Ma come, c’è un’altra partita da giocare con la Polonia domani, starete pensando…E’ vero, gli azzurri saranno ancora padroni del proprio destino. Eppure si trovano in una situazione talmente disperata da apparire quasi irrimediabile. Colpa del secondo ‘biscotto’ andato in scena questa sera tra Polonia e Serbia.

Una premessa doverosa: lungi da noi pensare che le due squadre si siano messe d’accordo a tavolino per definire il risultato finale. Non è andata così e non è il pensiero di OA Sport. Semplicemente, la formula prevista dalla FIVB fa sì che le Nazionali possano effettuare dei calcoli matematici prima ed anche durante una partita. Questo fa sì che l’approccio dei giocatori cambi completamente e, di fatto, la credibilità della manifestazione viene completamente falsata. 

Ieri OA Sport vi aveva illustrato la possibilità che il 3-1 per la Polonia andasse sostanzialmente bene a tutti: alla Serbia bastava infatti solo un set per l’aritmetica qualificazione alla semifinale, mentre in tal modo i polacchi avrebbero potuto affrontare l’Italia sapendo di poter perdere anche per 3-1. Bene, sono riusciti a fare addirittura meglio. E’ scaturita un’ipotesi ancora peggiore per il Bel Paese. Non solo la Polonia ha vinto per 3-0 contro la Serbia, ma anche con parziali risicatissimi (28-26, 28-26, 25-22). Cosa significa? Che la Serbia, grazie al quoziente punti, è comunque già qualificata per la semifinale, comunque vada il match di domani. La Polonia, inoltre, potrà anche permettersi di perdere 3-0 con gli azzurri, a patto da non concedere uno scarto complessivo di 15 punti. In sostanza, l’Italia domani dovrà vincere con un triplo 25-20 (clicca qui per le possibili combinazioni).

Insomma, questa sera si è materializzato proprio il risultato migliore possibile per Polonia e Serbia ed il peggiore in assoluto per l’Italia. Ed in effetti oggi si è vista una Serbia lontana parente della squadra che ieri aveva tramortito la compagine tricolore, con i giocatori palesemente meno motivati e senza quella rabbia feroce di puntare alla vittoria.

Chiamatelo come volete: biscotto, patto di non belligeranza o altro. Sta di fatto che Polonia e Serbia stanno andando avanti a braccetto in questa rassegna iridata. Nella seconda fase era stata la Francia a trovarsi nella medesima posizione dell’Italia: i transalpini dovevano sperare in un successo della Serbia, già qualificata, per approdare alla Final Six. Risultato? Anche allora un nettissimo 3-0 per la Polonia…

Certo, se l’Italia non si fosse arresa senza lottare contro i serbi, ora non staremmo raccontando una situazione avvilente. Va detto che una formula di questo genere, con un mini-girone composto da sole tre compagini, non fa che accrescere le chance di inciuci, anche velati o sottobanco. Forse sarebbe il caso di tornare alla cara e tradizionale eliminazione diretta, dove chi vince avanza e chi perde torna a casa.

Seppur ridottissima, l’Italia ha ancora una speranza. Battere i campioni del mondo in carica per 25-20, 25-20, 25-20 equivale ad una rimonta da 0-4 nel calcio o partire da -30 nel basket. Servirà un’impresa disperata. E chissà che gli azzurri non riescano a trovare la forza per provare ad uscire inaspettatamente da questo vicolo cieco.

federico.militello@oasport.it





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Foto: Fivb

2 Commenti

1 Commento

  1. maurizio

    27 Settembre 2018 at 23:10

    Pienamente d’accordo con l’autore dell’articolo, su tutto quanto. Ovvio, la formula è assurda, compresi i punti riportati nella seconda fase, infatti andrebbe completamente cambiata, meno cervellotica e più lineare.
    Ma aveste visto la formula dei mondiali femminili? peggio che andar di notte…

  2. ste86

    27 Settembre 2018 at 22:51

    Questa formula avrà sicuramente dei limiti ma è la stessa che ci ha permesso di arrivare in final six dopo avere affrontata avversari di medio livello , grazie anche all’assurdità di portarsi nella seconda fase i punti conquistati nella prima fase.

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