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Scacchi, cominciate le Olimpiadi scacchistiche 2018: facili successi dell’Italia e delle big nel primo turno open e femminile

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Come da ormai pluridecennale tradizione, il primo turno delle Olimpiadi degli scacchi serve soltanto a far registrare le prime vittorie alle formazioni più quotate, tanto per iniziare il torneo. L’edizione 2018 non fa eccezione, con i successi di tutte le big e qualche risultato sorprendente soltanto a livello di singole scacchiere.

Nel torneo open, l’Italia ha esordito contro Honduras, che paga circa 500 punti ELO di media rispetto ai nostri giocatori. Sono stati schierati i Grandi Maestri Daniele Vocaturo, Sabino Brunello, Luca Moroni e il Maestro Internazionale Alessio Valsecchi: il primo a chiudere i conti è stato proprio quest’ultimo, che ha dato scacco matto al Maestro FIDE Sergio Huguet in 25 mosse dopo aver giocato una variante favorevole al Bianco (con cui ha giocato) nella cosiddetta apertura Indiana di Re e sfruttando un paio di errori fatali del suo avversario. Hanno fatto poca fatica anche gli altri azzurri: Daniele Vocaturo ha forzato l’abbandono del MF Nahun Gavarrete dopo 30 mosse, Luca Moroni è entrato in un finale con un pezzo in più contro David Escobar, Sabino Brunello ha forzato l’abbandono di Marlon Miller dato l’arrivo di un matto in poche mosse.

Delle altre partite dei big, si segnalano alcune situazioni spiacevoli per determinati nomi di spicco: l’indiano Krishnan Sasikiran è stato bloccato sullo scacco perpetuo dal MI di El Salvador Burgos Figueroa, l’ucraino Vassily Ivanchuk si è lasciato strappare mezzo punto dal MI zambiano Andrew Kayonde entrando con tutte le scarpe in un finale patto, ma chi ha rischiato davvero di perdere è il moldavo Victor Bologan, non più ai fasti di alcuni lustri fa, letteralmente graziato dal MF sudcoreano Jun Hyeok Lee che ha sbagliato uno scacco di Donna che l’avrebbe portato alla vittoria. Arriva dalla Cina, invece, il rovescio vero e proprio, subito da Li Chao contro il marocchino Mohamed-Mehdi Aithmidou: è il più fragoroso scalpo del primo turno.

Nel torneo femminile l’Italia ha sì vinto contro l’abbordabile Siria, ma per 3,5-0,5. Poco male, per certi versi, perché i punti in classifica sono sempre due, ma negli spareggi tecnici anche i mezzi punti possono contare qualcosa. Nello specifico, Desirée Di Benedetto si è lasciata bloccare sulla patta dopo non aver visto più volte una continuazione vincente intorno alla trentesima mossa contro Mada Yazji. Per il resto, Olga Zimina è entrata con successo in un finale con due pedoni in più contro Fatema Ahmad Murad, Marina Brunello ha ribaltato una gran brutta posizione contro Roaa Alkaseer, infine Daniela Movileanu ha fatto poco sforzo per costringere all’abbandono Roula Mahmoud.

Sono stati molti di più i risultati fuori dalla norma sulle singole scacchiere femminili, coi picchi della patta della costaricense Maria Rodriguez Arrieta contro la russa Aleksandra Goryachina, cui rende 600 punti ELO, e della sconfitta patita dalla seconda scacchiera georgiana Lela Javakhishvili contro la coreana Roza Eynula. In generale, comunque, così come nel torneo open, i pronostici complessivi sono stati rispettati.

Il secondo turno si disputerà domani, sempre alle ore 13, con diversi debutti importanti attesi sulle varie scacchiere. La cadenza di gioco di tutti gli incontri è sempre la stessa: 90 minuti per completare le prime 40 mosse e 30 ulteriori minuti per finire; a ogni mossa viene accordato un incremento di 30 secondi. L’Italia open sarà al suo primo test molto importante, contro l’Azerbaigian, una delle formazioni favorite e che presenta uno dei pochi giocatori a esser riuscito a superare la quota dei 2800 punti ELO, Shakhriyar Mamedyarov (numero tre del mondo dietro al duo Carlsen-Caruana). Più fortunata la nazionale femminile, che si troverà di fronte la Svizzera, che rispetto alle azzurre paga circa 130 punti ELO di media.





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