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Superbike, GP Portogallo 2018: Jonathan Rea pronto ad avvicinarsi al quarto titolo, Davies e Sykes acciaccati dopo la pausa

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Dove eravamo rimasti? E’ proprio il caso di chiederselo parlando del Mondiale 2018 di Superbike. Il campionato delle derivate di serie, su due ruote, torna infatti a far risuonare i propri motori dopo oltre due mesi di stop dall’ultimo impegno a Misano. Sul circuito dedicato a Marco Simoncelli il “CannibaleJonathan Rea aveva dato ancora una volta un saggio delle sue qualità in sella alla Kawasaki. Una doppietta che ha rafforzato la leadership in questo campionato: i 92 punti di vantaggio del nordirlandese nei confronti del ducatista Chaz Davies parlano chiaro.

Il Circus, dunque, fa rotta verso Portimão (Portogallo) dove, sul finire di agosto, vi sono state delle giornate di test che hanno confermato lo status di riferimento assoluto di Rea: record della pista e distacchi abissali rifilati alla concorrenza. Uno scenario perfetto per il buon Johnny, pronto ad avvicinarsi ad ampie falcate al suo quarto titolo iridato sulla verdona. Su una delle piste più spettacolari, l’alfiere della scuderia nipponica vuol porre un altro sigillo, in grado di interpretare le caratteristiche particolari del tracciato lusitano a proprio vantaggio.

Rea che potrà “tranquillizzarsi” anche per le precarie condizioni dei propri rivali. Davies, infatti, avrebbe preferito sicuramente correre che star fermo visto quanto gli è accaduto nell’ultimo periodo. Il gallese, infatti, si è rotto la spalla destra in due occasioni, l’ultima delle quali un paio di settimane fa mentre girava con la Supermotard. Chaz si è subito messo a lavoro per cercare di essere al via del weekend portoghese e sulla sua presenza o meno peserà la reazione del proprio fisico nel primo giorno di prove: “L’infortunio alla clavicola non ci voleva, ma in questi giorni ho notato miglioramenti, che è la cosa più importante. Vedremo come andrà venerdì, per poi affrontare il weekend un passo alla volta, senza forzare. Sono abbastanza sicuro che non avrò particolari problemi in sella alla Panigale R, ma dobbiamo lavorare progressivamente per evitare di fare passi indietro prima delle gare. Il test è andato bene, anche se le condizioni della pista dovrebbero essere diverse sia in termini di grip che di feeling a causa delle temperature più basse. Abbiamo imboccato una buona direzione quindi non ci resta che tornare in sella e metterci al lavoro“, ha dichiarato l’alfiere di Borgo Panigale (fonte: corsedimoto.com).

Non se la passa meglio l’altro pilota della Kawasaki Tom Sykes, costretto a saltare i test citati precedentemente per la rottura del perone in allenamento. Anche per il n.66, l’esito del venerdì sarà determinante per capire se potrà girare o meno. Sykes che, tra l’altro, ha dato il suo addio alla Kawasaki dopo 9 anni di “militanza”.

Rimanendo in tema di addii e non senza polemiche parliamo di quello di Marco Melandri dalla Ducati. Il ravennate, infatti, dal 2019 sarà sostituito dall’attuale pilota di MotoGP Alvaro Bautista. Una decisione, come è logico, poco gradita dal centauro italiano, il quale non ha apprezzato soprattutto i modi in cui la gestione sportiva della Rossa ha agito nei suoi confronti. Vero è che a Melandri le motivazioni non mancheranno per ben figurare e dimostrare il suo valore, per mettersi in mostra e conquistarsi una sella che al momento non c’è al pari di Eugene Laverty, Jordi Torres e Lorenzo Savadori, tutti con un grande punto di domanda sul proprio futuro.

 

 





giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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