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Tiro a segno, Mondiali 2018: la mancanza di Niccolò Campriani pesa come un macigno, nessun italiano alla sua altezza. E gli juniores…

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La nazionale italiana di tiro a segno torna a casa dai Mondiali 2018 a Changwon (Corea del Sud) con un bilancio decisamente negativo. Nelle competizioni olimpiche soltanto l’azzurra Petra Zublasing ha ottenuto l’accesso in finale, terminando al settimo posto, per il resto tutti gli atleti del Bel Paese si sono piazzati lontani dalle prime otto posizioni; di conseguenza nessun tiratore nostrano ha ottenuto una carta olimpica. Un risultato veramente deludente, ennesima dimostrazione del fatto che l’assenza di Niccolò Campriani pesa come un macigno.

Dopo la storica doppietta di Campriani alle Olimpiadi di Rio 2016 e il seguente annuncio del ritiro da parte del 30enne fiorentino, l’Italia era consapevole di aver perso un elemento fondamentale del movimento azzurro, tuttavia le speranze erano rivolte sul veterano Marco De Nicolo e sul giovane Lorenzo Bacci. L’inizio 2018 prometteva bene, grazie ai due podi in Coppa del Mondo nella carabina tre posizioni da parte del 41enne di Legnano, tra cui un secondo posto proprio a Changwon; di buon auspicio anche il tiratore classe 1994 nella stessa competizione, quarto a Fort Benning, faceva ben sperare pure la medaglia di bronzo di Simon Weithaler nella carabina 10 m ai Giochi del Mediterraneo a Tarragona. Poi l’involuzione durante la spedizione coreana: fuori dalla top20 nelle specialità dai 50 m di distanza (a terra e tre posizioni), disastrosa la 10 m, con un 65° posto di Bacci come miglior piazzamento. Non va tanto meglio nemmeno nella pistola maschile, dove Giuseppe Giordano non supera il 17° posto nella 10 m e il 15° dai 50 m (specialità non olimpica); lontani dai migliori anche gli italiani della stessa arma da 25 m.

Situazione differente in campo femminile, con Petra Zublasing in crisi di risultati da diverse stagioni, pertanto le speranze nella carabina 10 m erano orientate su Martina Ziviani, argento ai Giochi del Mediterraneo nella stessa specialità. La veronese invece ha deluso le aspettative, mentre la 29enne bolzanina è riuscita nell’impresa personale di agguantare la finale per questione di decimi di punto. Discreto il settimo posto di Sabrina Sena nella carabina a terra, vicina all’estinzione la pistola, con la sola comparsa di Rebecca Lesti dai 10 m.

Qualcosa si muove dalla categoria giovanile, da cui è arrivata l’unica medaglia del metallo più prezioso nella carabina 10 m mista grazie alla coppia costituita da Sofia Benetti e Marco Suppini, quest’ultimo quarto nella prova individuale della stessa specialità. Segnali incoraggianti anche dalla pistola, dove Paolo Monna ha conquistato un quarto e quinto piazzamento rispettivamente dai 50 m e 10 m. Tuttavia il passaggio da juniores a seniores spesso ha comportato difficoltà ai giovani tiratori italiani ad ambientarsi. L’unica speranza azzurra per tornare competitivi nel tiro a segno pare dunque basarsi su un eventuale ritorno di Campriani.





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luca.montanari@oasport.it

Foto: UITS

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