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US Open 2018: Djokovic al test Millman, Cilic-Nishikori replica della finale 2014. Tra le donne Suarez Navarro in cerca di conferme
Giornata numero dieci agli US Open 2018: sui campi di Flushing Meadows è tempo di concludere i quarti di finale con la parte bassa del tabellone maschile e di quello femminile. Tutti e quattro i match odierni si giocheranno sull’Arthur Ashe Stadium, equamente divisi tra sessione diurna e notturna.
Alle ore 18 aprono la scena, nel torneo femminile, Naomi Osaka e Lesia Tsurenko, per un quarto difficile da prevedere, anche se entrambe le giocatrici avevano già lasciato intuire di poter arrivare a questi livelli. La giapponese, in particolare, a nemmeno 21 anni ha già raccolto la vittoria a Indian Wells nel mese di marzo, oltre ad aver mantenuto una certa costanza di risultati negli Slam (è la sesta volta di fila che va oltre il terzo turno, una serie iniziata a Wimbledon 2017). L’ucraina, invece, a 29 anni è al punto più alto di una carriera che sembrava aver già espresso i suoi massimi livelli nel 2015, coi quarti raggiunti a Indian Wells e a Toronto. Tre anni dopo, è invece successo che ha fatto vedere le cose migliori proprio nella stagione americana, perché era già arrivata ai quarti a Cincinnati, fermata solo da Simona Halep.
A seguire, va in scena la riedizione della finale maschile del 2014: Marin Cilic contro Kei Nishikori. Allora il croato, dopo aver eliminato in fila Berdych e Federer, conquistò il suo primo e finora unico Slam superando il giapponese con un triplo 6-3. Rispetto a quattro anni fa sono cambiate tante cose: Cilic ha mantenuto il suo status di top player e disputato due ulteriori finali Slam, a Wimbledon nel 2017 e agli Australian Open quest’anno, capitolando entrambe le volte al cospetto di Federer; Nishikori, invece, è recentemente passato da un’operazione e dalla ripartenza dal circuito challenger, cosa che non gli ha impedito di raggiungere gli ottavi al Roland Garros e i quarti a Wimbledon. Per i due giocatori si tratta del quindicesimo faccia a faccia: comanda il giapponese per 8-6, arrotondato con la vittoria nell’ultimo precedente a Montecarlo.
La sessione serale, invece, comincia con Carla Suarez Navarro che, dopo aver fatto fuori Caroline Garcia e Maria Sharapova, va all’attacco di Madison Keys, che a New York difende la finale del 2017. La spagnola s’è ripresa un ruolo di primissimo piano col suo settimo quarto di finale a livello Slam: è la prima volta, però, che ne raggiunge due nello stesso anno (il precedente è degli Australian Open). L’americana dovrà sperare di non trovarsi di fronte la versione-Sharapova dell’ex numero 6 del mondo, ma dalla sua ha la memoria positiva dell’ottimo incontro giocato contro la Cibulkova negli ottavi. Oltretutto, ha faticato di meno nel corso del torneo: con il caldo che opprime quest’edizione degli US Open, può essere un piccolo fattore a favore.
La giornata prevede la propria chiusura col match tra Novak Djokovic e John Millman. Doveva esserci Roger Federer, ma l’australiano si è ribellato al copione e ha scritto la sua storia facendo propria la definizione di “vincere sporco” su cui Brad Gilbert imperniò un intero, celeberrimo libro. Basta vedere gli errori gratuiti commessi dai suoi più quotati avversari tra il secondo e il quarto turno: Fognini 77, Kukushkin 74, Federer 76. Sarà un’impresa più difficile contro il serbo, che non è esattamente il tipo più incline a farsi irretire da simili trame tattiche. Anche se non brillante come ai tempi d’oro (basti vedere i set persi contro Fucsovics e Sandgren), il favorito per arrivare in semifinale è lui: nel mirino c’è il ritorno tra i primi cinque del mondo.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: Leonard Zhukovsky / Shutterstock