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US Open 2018: lo Slam azzurro peggiore nei risultati, ma qualcosa di positivo c’è stato

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L’Italia non è stata protagonista agli US Open 2018. Per la prima volta in stagione nessun tennista italiano è riuscito a raggiungere la seconda settimana in uno Slam. Un italtennis che ha fallito l’esame sul cemento americano, ma non tutto è da considerare negativo. Sicuramente di positivo c’è stata la numerosa rappresentanza in campo maschile al primo turno, con ben otto azzurri presenti in tabellone. Purtroppo i risultati non sono stati eccellenti, ma è comunque un dato che può essere confortante per i prossimi appuntamenti

Grandi aspettative erano state riposte su Fabio Fognini, ma il ligure è uscito al secondo turno contro quel John Millman poi capace di eliminare Roger Federer. Alla fine, visto il rendimento dell’australiano nel torneo, è una sconfitta che può anche starci, ma a deludere è stata soprattutto la prestazione del nativo di Arma di Taggia, in un match chiuso addirittura con settantotto errori non forzati. Nonostante questo risultato negativo Fognini ha eguagliato il suo best ranking, tredici al mondo e vicinissimo alla dodicesima posizione, sfuggita solamente per la semifinale raggiunta da Kei Nishikori.

Federico Gaio, Stefano Travaglia, Paolo Lorenzi e Lorenzo Sonego hanno raggiunto probabilmente il massimo, con gli ultimi due bravissimi a superare un primo turno complicato (contro Edmund e Muller) e arrivare fino al secondo. In particolare Sonego ha continuato a giocare molto bene nelle successive settimane, trionfando nel Challenger di Genova ed entrando per la prima volta tra i primi cento del mondo.

Qualche rimpianto per Andreas Seppi, che, dopo aver sconfitto l’americano Sam Querrey, ha sfiorato la vittoria contro il canadese Denis Shapovalov. Una bella prestazione per l’altoatesino, che si è arreso solamente al quinto set dopo una battaglia di quasi quattro ore.

Erano stati eliminati subito al primo turno Marco Cecchinato e Matteo Berrettini. Il siciliano ha confermato le difficoltà su questa superficie: zero vittorie e quattro eliminazioni immediate tra Toronto, Cincinnati, Winston-Salem e New York. Questa era comunque la prima volta che Cecchinato si trovava ad affrontare i tornei americani in carriera e, nonostante i risultati negativi, questi mesi possono aver aumentato l’esperienza sul circuito del nativo di Palermo. Chi ha sentito probabilmente un po’ di pressione è stato Berrettini. Il romano ha perso malamente al primo turno contro l’americano Kudla, in un match in cui l’azzurro non è mai entrato veramente in partita, perdendo in tre set e lasciando subito New York. Le occasioni per rifarsi ci saranno ed ora l’obiettivo è quello di provare a chiudere al meglio una stagione che resta comunque molto positiva.

Nel tabellone femminile era presente ancora una volta la sola Camila Giorgi. A differenza di quanto è accaduto a Wimbledon, la marchigiana non è riuscita a spingersi fino alla seconda settimana (a Londra addirittura ai quarti). Anche questa volta, però, sulla sua strada si è trovata una Williams, ma i rimpianti nel match contro Venus sono davvero tanti. Camila ha sprecato molto nella prima frazione e addirittura nel secondo si è trovata avanti di un break e poi anche con cinque palle per salire nuovamente sul 5-4. Purtroppo sono venute fuori le solite fragilità della marchigiana che chiude i mesi sul cemento americano con poche soddisfazioni e con la consapevolezza di aver mancato ancora quella continuità tanto sperata per fare un bel salto in classifica.

 





 

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Credits: Lev Radin / Shutterstock

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