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US Open 2018: si chiudono gli ottavi di finale. Federer e Djokovic a caccia del quarto contro in una giornata potenzialmente spettacolare
La seconda settimana degli US Open 2018 si apre con il completamento degli ottavi di finale sia per gli uomini che per le donne. A livello qualitativo, quella che inizierà nel pomeriggio potrebbe essere la migliore giornata del torneo in senso assoluto, per il livello degli incontri che si disputeranno e per le tante implicazioni connesse.
Sull’Arthur Ashe Stadium, Novak Djokovic nella sessione diurna e Roger Federer nella sessione serale proveranno a materializzare il quarto di finale negli occhi di tutti dal primo momento in cui il tabellone è stato reso noto. Il serbo dovrà superare il portoghese Joao Sousa, col quale ha giocato e vinto sempre nettamente nelle quattro occasioni precedenti (due al Roland Garros, una a New York e una a Miami). Lo svizzero, invece, dopo aver lanciato segnali di salita di condizione in forma di punti impossibili contro Nick Kyrgios, si trova di fronte un altro australiano, John Millman, giustiziere di Fognini e Kukushkin nel proprio cammino. C’è un solo precedente tra i due, a Brisbane nel 2015: era il primo match dell’anno per Federer, che impiegò un po’ per ingranare e vincere 4-6 6-4 6-3.
Gli altri due incontri maschili sono proposti sul Louis Armstrong Stadium, ma sono entrambi carichi di motivi d’interesse. Kei Nishikori può bissare i quarti di finale a Wimbledon, ma per farlo dovrà battere un Philipp Kohlschreiber in ottima forma e dal gioco mai banale, che è servito ad eliminare un Alexander Zverev ancora deludente a livello Slam. I due precedenti, però, sono entrambi dalla parte del giapponese, sempre vincitore senza cedere set. Più avanti nella giornata, Marin Cilic proverà a dimostrare di aver superato l’incredibile battaglia contro Alex de Minaur, durata fin oltre le due di notte americane. L’ostacolo, per il vincitore degli US Open 2014, si chiama David Goffin, che fino ad oggi ha mantenuto una velocità di crociera sufficiente a tenere a bada le velleità di Federico Gaio, Robin Haase e Jan-Lennard Struff. Tra il croato e il belga ci sono cinque precedenti: i primi tre li ha vinti Goffin, gli altri due Cilic, ma l’ultimo risale a più di un anno fa, a Roma.
Per quel che concerne le donne, invece, si può dire che non vi sia un vero incontro sopra gli altri nella gerarchia di questa giornata. O meglio, la gerarchia c’è, ma la impone soltanto la fama di Maria Sharapova, opposta a Carla Suarez Navarro in apertura della sessione serale dell’Ashe. La siberiana ha nello Slam americano il suo peggiore: se è vero che l’ha vinto nel 2006, è ugualmente vero che è arrivata due sole volte in semifinale e che si è spesso fermata al terzo o quarto turno. In più, anche se la Sharapova conduce 6-2 nei precedenti, l’ultimo si è svolto a Roma, nel 2015 (era la finale), e in più la Suarez Navarro sembra aver ritrovato la vena d’un tempo, perché battere Caroline Garcia, di questi tempi, tanto facile non è. Chi vincerà troverà una tra Madison Keys e Dominika Cibulkova, che il programma sul maggior stadio di tennis del mondo lo aprono: da una parte l’americana deve difendere la finale conquistata lo scorso anno, dall’altra la slovacca sta provando a fare affidamento su Wimbledon e US Open per raddrizzare una stagione costellata da primi e secondi turni. Appare però favorita la Keys, anche in ragione dei quattro precedenti vittoriosi senza alcun set ceduto.
Sul Louis Armstrong Stadium c’è la sfida del futuro: Aryna Sabalenka contro Naomi Osaka. Si tratta del primo incontro in assoluto tra due giocatrici che, a vent’anni, hanno sostanzialmente bruciato le tappe che portano all’alta classifica. L’incontro, sia per la mancanza di precedenti che per l’alta posta in gioco (nessuna delle due ha mai raggiunto i quarti Slam in carriera) appare particolarmente incerto, così come difficile da prevedere è la partita che, sul Grandstand, opporrà Marketa Vondrousova a Lesia Tsurenko. L’arrembante diciannovenne ceca ha messo su un gran bel torneo eliminando Barthel, Bouchard e soprattutto Bertens, ma si trova di fronte un’avversaria che ha impiegato molto tempo a firmare la propria esplosione e che, ora che sembra averla trovata, ha poche intenzioni di fermarsi: ne sa qualcosa Caroline Wozniacki, che contro l’ucraina è uscita di scena.
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federico.rossini@oasport.it
Credits: Leonard Zhukovsky / Shutterstock