Ciclismo
Vincenzo Nibali, Mondiali ciclismo 2018: “All’improvviso mi si è spenta la luce. Non potevo fare di più”
Maledetto 20 luglio 2018. Dodicesima tappa del Tour de France. Vincenzo Nibali sta dando spettacolo sull’Alpe d’Huez. Sta bene, si mantiene a ruota di Chris Froome. Si vede che scalpita, sta per attaccare. Poi un secondo ed è subito notte. La tracolla della macchina fotografica di un folle tifoso si aggancia al manubrio del siciliano, facendolo cadere rovinosamente a terra. Pianto, dolore, l’arrivo al traguardo con la forza della disperazione. Poi un’affannosa, disperata rincorsa. L’operazione alla vertebra, tre settimane senza allenamenti, una Vuelta vissuta da comprimario con il solo obiettivo di ritrovare la condizione. Niente da fare. Il sogno iridato dello Squalo si era ormai già frantumato quel maledetto 20 luglio. Un infortunio troppo serio per poter consentire in poco più di due mesi non solo una piena guarigione, ma anche uno stato di forma ottimale.
Il 33enne messinese ha già compiuto un’impresa a presentarsi ad Innsbruck per la rassegna iridata. Dentro di sé sapeva di non essere al massimo, ma al tempo stesso sperava di potersela comunque giocare, magari con un attacco a sorpresa dei suoi. Nulla di tutto questo: il fuoriclasse italiano ha alzato bandiera bianca all’imbocco dell’ultimo transito sulla salita di Igls.
“Rammarico ce n’è, anch’io mi aspettavo qualcosa di più dalla mia corsa, ma all’ultimo giro è arrivato il blackout, si è spenta la luce all’improvviso. Ce l’ho messa tutta fino alla fine per essere protagonista in questo Mondiale, di più non potevo fare“, ha confessato Nibali ai microfoni di Tuttobiciweb.
Lo Squalo ha poi speso anche belle parole per la prestazione della Nazionale azzurra: “Ripartiamo con la consapevolezza di esseer stati un grande gruppo, siamo stati molto uniti, ci siamo sempre parlati, e questo è un dato molto importante per il futuro della Nazionale“.
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Foto: Pier Colombo