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Volley, Mondiali 2018: Italia, ora si fa sul serio. A Firenze si alza l’asticella, tra Belgio e Slovenia si decide il futuro

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Buona la prima per l’Italia, il Giappone è stato sconfitto con un netto 3-0 senza particolari patemi e i Mondiali 2018 di volley maschile sono incominciati nel miglior modo possibile. La bolgia del Foro Italico ha sostenuto la nostra Nazionale che non ha brillato tecnicamente ma che al piccolo trotto ha surclassato gli avversari, soffrendo pochissimo e mettendo in mostra anche qualche fiammata: i ragazzi del CT Chicco Blengini hanno controllato agevolmente la situazione, la superiorità è emersa non appena abbiamo pigiato sull’acceleratore senza forzare più di tanto il ritmo e senza strafare.

Agli azzurri si era chiesto di portare a casa il risultato, l’obiettivo era quello di rompere il ghiaccio e di allentare la tensione e l’emozione, immancabili quando si disputa una rassegna iridata in casa e quando ci sono determinate pressioni. Incamerati i primi tre punti, Ivan Zaytsev e compagni possono sfruttare ben quattro giorni di riposo per allenarsi ulteriormente e mettere a posto alcuni dettagli perché da giovedì sera inizierà il vero Mondiale: al Mandela Forum di Firenze giocheremo gli altri quattro incontri della Pool A, l’obiettivo è quello di vincerli tutti per arrivare a punteggio pieno alla seconda fase e aumentare così le chance di accedere alla Final Six di Torino.

Ora però l’asticella si alzerà ulteriormente, le prossime partite saranno decisamente più impegnative. Si riparte giovedì sera contro il Belgio di Andrea Anastasi, ex CT della nostra Nazionale (quarto ai Mondiali 2010 in casa): i Red Dragons ci eliminarono ai quarti di finale degli Europei 2017 in maniera imbarazzante, sono una squadra in grande crescita e molto solida, dotata di ottime individualità come l’opposto Sam Deroo e il centrale Simon Van De Voorde. Si preannuncia grande battaglia nel primo vero snodo di questa rassegna iridata.

Nel weekend bisognerà prendere le misure all’Argentina di Julio Velasco che non sembra essere arrivata in ottime condizioni vista la forma precaria di Facundo Conte e gli annunciati problemi personali di Luciano De Cecco: l’Albiceleste del Guru che vinse due Mondiali con la nostra Generazione dei Fenomeni non va però mai sottovalutata. Decisamente più semplice la sfida contro la piccola Repubblica Dominicana (la formazione più debole di tutta la competizione, ritorna ai Mondiali dopo 44 anni di assenza), chiusura di prima fase col brivido perché martedì sera incroceremo la Slovenia del terzetto offensivo Urnaut-Cebulj-Gasparini in grado sulla carta di metterci in difficoltà e di fare il colpaccio come tre anni fa nella semifinale continentale.

 





Foto: Luigi Mariani LivePhotoSport

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