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Volley, Mondiali 2018: Italia-Serbia, i Guerrieri Slavi ai raggi X. Atanasijevic, Kovacevic e Podrascanin: potenza da SuperLega, avversari da brividi

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Domani sera (ore 21.15) l’Italia affronterà la Serbia nella prima partita della terza fase dei Mondiali 2018 di volley maschile, un incontro fondamentale per le nostre ambizioni di qualificazione alle semifinali della rassegna iridata. Al Pala Alpitour di Torino si riparte da zero, tutti i risultati ottenuti nelle ultime due settimane non contano nulla, bisognerà essere perfetti nelle prossime due partite se si vuole entrare tra le quattro grandi del Pianeta. Gli azzurri andranno a caccia del successo di fronte al proprio pubblico per continuare a sognare in grande ma di fronte si troveranno un avversario particolarmente ostico e impegnativo che ci metterà a dura prova e che sarà difficile da battere. Le battaglia sottorete con gli slavi sono sempre state epica e il duello nel capoluogo piemontese non sarà da meno, ci troveremo di fronte dei rivali agguerriti che questa volta credono davvero di fare il colpaccio.

Le Aquile Bianche sono per il momento riuscite a mantenere i nervi saldi e a risplendere per continuità battendo anche la Russia e la Francia prima dell’ininfluente sconfitta finale contro la Polonia. I ragazzi di coach Nikola Grbic, allenatore di Verona, possono rappresentare la classica mina vagante di questa terza fase e andranno sempre presi con le pinze perché sono in grado di fare malissimo tra muro e attacco: sottorete ci mettono tanta grinta e incisività risultando spesso granitici, in fase offensiva possono picchiare con grande insistenza pur mancando di qualcosa in difesa.

La Serbia, presentatasi alla Final Six come una delle migliori seconde, proverà a fare saltare il banco e il re-match contro la Polonia potrebbe essere decisivo per il futuro dei rossoblù. Conosciamo benissimo le loro individualità anche perché tantissimi ragazzi giocano nel campionato italiano, dunque sapremo anche come correre ai ripari (lo stesso discorso varrà naturalmente anche per loro).

L’opposto è il temibile Aleksandar Atanasijevic, protagonista del triplete vinto da Perugia pochi mesi fa: il 28enne attacca da ogni zona e se dovesse trovare la serata buona allora può spaccare la partita in due come ha fatto contro la Francia (38 punti, record assoluto in un Mondiale). Attenzione al temibilissimo mancino Uros Kovacevic, la Mano di Dio degli slavi che è sempre di difficile lettura e che ha in dote dei colpi pazzeschi che abbiamo visto nelle ultime stagioni tra Verona e Trento. Il centrale di lusso è il granitico Marko Podrascanin, il Potke baluardo a Perugia e pronto a stampare l’ex compagno di squadra Ivan Zaytsev affiancato dal solidissimo Srecko Lisinac (da ottobre sarà a Trento). La qualità cala leggermente per quanto riguarda il secondo schiacciatore (o Marko Ivovic o Nemanja Petric, un lungo passato tra Perugia e Modena) e il palleggiatore (Nikola Jovovic, a Monza dal 2014 al 2017 prima di volare in Turchia tra Arkas e Ziraat).

 





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