Pallavolo
Volley, Mondiali 2018: l’Italia incanta e trascina il Paese, azzurri vicini alla Final Six! Fin dove può arrivare la Nazionale?
L’Italia sta letteralmente incantando ai Mondiali 2018 di volley maschile, la nostra Nazionale ha dominato la prima fase infilando cinque vittorie consecutive e ha attirato attorno a sé grande affetto, una passione sfrenata e un tifo molto caloroso come dimostrano i numeri fatti registrare negli ultimi dieci giorni. Pienone assoluto al Foro Italico di Roma per l’esordio contro il Giappone (oltre 11mila spettatori) e poi Mandela Forum di Firenze gremito con i suoi 8000 per i trionfi su Belgio, Argentina, Repubblica Dominicana e Slovenia. E 2 milioni costanti davanti al televisore per seguire le dirette su Rai Due.
Sembra essere scoppiata la pallavolo mania nel nostro Paese come era capitato in occasione delle Olimpiadi di Rio 2016 quando gli azzurri riuscirono ad arrivare alla finale perdendo poi contro il Brasile. Attorno al gruppo guidato dal CT Chicco Blengini si è generato un affetto particolare e una passione sfrenata che sicuramente ci aiuterà per il prosieguo del torneo, già a partire dalla seconda fase in programma al Mediolanum Forum di Milano: tre partite dal 21 al 23 settembre, un weekend rovente nel capoluogo meneghino ma con tutti i i biglietti praticamente già esauriti. Ma fin dove può spingersi questa Italia? Come esce dalla prima fase e cosa può sperare per il futuro nella rassegna iridata?
L’obiettivo minimo di Ivan Zaytsev e compagni era quello di accedere alla terza fase di Torino, cioè di essere tra le migliori sei formazioni del Pianeta. Il traguardo è davvero molto vicino, le cinque vittorie raccolte fino a questo punto ci mettono in una posizione privilegiata all’interno della Pool A: potrebbe bastare battere la modesta Finlandia per staccare il pass, per essere sicuri bisognerebbe vincere anche un’altra sfida contro Olanda o Russia (molto dipenderà anche da quello che succederà negli altri gironi in ottica “miglior secondo posto”). Dunque è lecito sperare di volare nel capoluogo piemontese per poi giocarsi il tutto per tutto contro le altre corazzate tra cui ci saranno quasi sicuramente Brasile, USA e Polonia.
Non è stata un’Italia perfetta sotto il profilo del gioco perché ha anche avuto dei passaggi a vuoto (pensiamo a quanto successo contro l’Argentina quando abbiamo rischiato di andare al tie-break o contro la Slovenia quando abbiamo perso il primo parziale commettendo troppi errori) ma a spiccare sono stati continuità, incisività in attacco, elevato livello in difesa (emblematico il match contro il Belgio), pochi errori al servizio (a parte l’esordio contro i nipponici, dovuti anche alla particolare impiantistica della capitale) e black-out contenuti al minimo. Abbiamo trovato una Nazionale tonica, decisa, caparbia, motivata, concentrata e messa in campo alla perfezione, capace sempre di trovare le giuste soluzioni per riuscire a imporsi con grande autorevolezza come non ci capitava sostanzialmente da due anni.
Le bordate e la personalità di capitan Ivan Zaytsev, la solidità e la potenza ragionata di Osmany Juantorena, la regia immacolata di Simone Giannelli e le difese di Massimo Colaci ci hanno trascinato fino a questo punto, supportate anche dall’ottimo rendimento dei centrali Daniele Mazzone (il suo servizio è l’arma a sorpresa emersa nella prima fase) e Simone Anzani che stanno andando oltre le aspettative. Si potrà dire che l’Italia non ha ancora affrontato le altre big (come però è capitato anche alla Polonia), dunque bisogna ancora aspettare a emettere un giudizio definitivo (sabato sera con la Russia?) ma intanto tutto il Paese sa sognando in grande grazie ai giganti della pallavolo.
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Nany74
19 Settembre 2018 at 18:50
Sono d’accordo. La formula sembra tagliata sulla nostra nazionale e, confesso, ho sorriso vedendo come, di fatto, siamo già alla final six anche senza romperci troppo l’anima. Come hai detto tu: se vuoi vincere il mondiale devi batterli tutti, punto! Per cui ora come ora possiamo solo sperare che, quanto visto di buono, continui ad esserci. Olanda e Finlandia non DEVONO essere un problema, ma mi piacerebbe vedere anche una bella vittoria sulla Russia….solo per il mio sollazzo, lo ammetto! 🙂
Sui cambi non sono delle incognite, visto che ci sono già state occasioni di vederli da titolari in altre manifestazioni. Ovviamente se tutta la panchina è in campo, il livello un po’ si abbassa, senza offesa per nessuno, ma con un elemento ogni tanto a dare fiato ai titolari, forse forse ci arriviamo anche bene fisicamente alla final six.
Luca46
19 Settembre 2018 at 17:47
Sta incantando si ma non userei toni troppo entusiastici perchè sinora non abbiamo ancora affrontato nessuno. Non voglio col “nessuno” offendere i rivali sinora affrontati però non sono certo tra le nazionali accreditate. Adesso il livello si alza un po’ quindi vediamo passo passo. La final six è ampiamente alla portata perchè se andiamo in cerca del podio allora Finlandia ed Olanda non possono rappresentare un problema. Inoltre avremo 3 partite in 3 giorni e qui sarà molto interessante vedere come ci comporteremo visto che finora abbiamo utilizzato pochi cambi. Vedremo se sapremo tenere la concentrazione e se in caso i cambi saranno all’altezza. Maroutti ha fatto molto bene ma è stato l’unico cambio. Nelli non ha inciso ma è comunque esperienza.