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Volley, Mondiali 2018: l’Italia sfida Serbia e Polonia alla terza fase. Le avversarie degli azzurri ai raggi X: girone abbordabile?

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L’Italia può ritenersi fortunata dell’esito del sorteggio per la definizione dei gironi della terza fase ai Mondiali 2018 di volley maschile. La nostra Nazionale ha infatti evitato le temibilissime USA e Russia (oltre al Brasile, ma questo lo sapevamo già prima dell’estrazione) ed è così finita nella Pool J insieme alla Polonia e alla Serbia, sulla carta due avversarie più semplici da affrontare per gli azzurri che possono seriamente puntare alla qualificazione alle semifinali dove poi incrocerebbero una delle superstiti del girone della morte composto da Brasile, USA e Russia. Conosciamo meglio le prossime avversarie dell’Italia e analizziamole ai raggi X.

 

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POLONIA:

I Campioni del Mondo difendono il titolo conquistato quattro anni fa in casa ma la forma è decisamente molto diversa rispetto a quella dell’indimenticabile cavalcata. I ragazzi di coach Heynen, l’uomo delle magie sulle panchine di Germania e Belgio, hanno seriamente rischiato l’eliminazione e si sono salvati soltanto all’ultima giornata dopo aver sconfitto la Serbia che era però già certa del pass per Torino. I pesanti ko contro Argentina e Francia hanno minato il buon cammino effettuato nella prima fase dove erano arrivate cinque vittorie consecutive (anche se le uniche buone squadre affrontate erano Bulgaria e Iran).

I biancorossi si sono sempre distinti per il loro buon gioco offensivo e per l’elevato agonismo, non lasciano mai nulla di intentato e fanno paura per la loro intensità. Indubbiamente non hanno i lampi di genio e le accelerazioni di altre corazzate ma sono davvero molto solidi e incisivi, pur mancando a volte di freddezza nei momenti importanti dell’incontro. Le loro due stelle sono arcinote: il 30enne opposto Bartosz Kurek attualmente a Stettino (passato alla Lube tra il 2013 e il 2015) e in grado di fare la differenza quando è in giornata positiva a suon di fucilate molto potenti, il 30enne schiacciatore Michal Kubiak che ora gioca in Giappone e che da vero capitano si è immolato contro la Serbia dopo aver saltato i due precedenti incontri per dei leggeri problemi fisici (variabile da tenere in considerazione).

La grande rivelazione della stagione è però Artur Szalpuk, martello classe 1995 in forza al PGE Skra Belchatow che avevamo ammirato in Nations League e che si è confermato su ottimi livelli durante questi Mondiali. Da non dimenticare l’esperto centrale Piotr Nowakowski e il buon palleggiatore Fabian Drzyzga.

 

SERBIA:

Gli slavi sono per il momento riusciti a mantenere i nervi saldi e a risplendere per continuità battendo anche la Russia e la Francia prima dell’ininfluente sconfitta finale contro la Polonia. I ragazzi di coach Nikola Grbic, allenatore di Verona, possono rappresentare la classica mina vagante di questa terza fase e andranno sempre presi con le pinze perché sono in grado di fare malissimo tra muro e attacco: sottorete ci mettono tanta grinta e incisività risultando spesso granitici, in fase offensiva possono picchiare con grande insistenza pur mancando di qualcosa in difesa.

La Serbia, presentatasi alla Final Six come una delle migliori seconde, proverà a fare saltare il banco e il re-match contro la Polonia potrebbe essere decisivo per il futuro dei rossoblù. Conosciamo benissimo le loro individualità anche perché tantissimi giocano nel campionato italiano, dunque sapremo anche come correre ai ripari (lo stesso discorso varrà naturalmente anche per loro).

L’opposto è il temibile Aleksandar Atanasijevic, protagonista del triplete vinto da Perugia pochi mesi fa: il 28enne attacca da ogni zona e se dovesse trovare la serata buona allora può spaccare la partita in due come ha fatto contro la Francia (38 punti, record assoluto in un Mondiale). Attenzione al temibilissimo mancino Uros Kovacevic, la Mano di Dio degli slavi che è sempre di difficile lettura e che ha in dote dei colpi pazzeschi che abbiamo visto nelle ultime stagioni tra Verona e Trento. Il centrale di lusso è il granitico Marko Podrascanin, il Potke baluardo a Perugia e pronto a stampare l’ex compagno di squadra Ivan Zaytsev affiancato dal solidissimo Srecko Lisinac (da ottobre sarà a Trento). La qualità cala leggermente per quanto riguarda il secondo schiacciatore (o Marko Ivovic o Nemanja Petric, un lungo passato tra Perugia e Modena) e il palleggiatore (Nikola Jovovic, a Monza dal 2014 al 2017 prima di volare in Turchia tra Arkas e Ziraat).

 





Foto: FIVB

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