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Volley, Mondiali 2018: l’Italia sogna in grande, occhi della tigre per una magia in casa. Gli azzurri vogliono volare

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È qui la festa. L’Italia si appresta a ospitare i Mondiali 2018 di volley maschile (insieme alla Bulgaria, ma le fasi finali saranno esclusivamente a Torino), il nostro Paese è pronto per vivere tre settimane di grande passione dal 9 al 30 settembre, 24 Nazionali si daranno battaglia per la conquista del trofeo e gli azzurri vogliono essere assoluti protagonisti covando il sogno di alzare al cielo il titolo iridato a venti anni di distanza dall’ultima volta.

La banda di Chicco Blengini è ben consapevole che servirebbe un’impresa, ci sarebbe bisogno dello stesso gruppo che ha regalato magie indimenticabili alle Olimpiadi di Rio 2016, c’è la necessità di una squadra compatta e unita che sappia andare oltre ogni difficoltà e che per tre settimane (12 partite) riesca davvero a essere perfetta contro le altre grandi. Servirà anche un grande supporto da parte del pubblico, la prevendita dei biglietti è andata benissimo e si preannunciano grandi sold out per seguire gli azzurri tra il Foro Italico di Roma e Firenze per la prima fase, sperando poi di accedere alla seconda dove giocheremo sicuramente a Milano, con l’obiettivo di raggiungere la Final Six di Torino.

A due anni di distanza dall’argento a cinque cerchi, dopo una stagione molto complicata culminata con la delusione dell’eliminazione ai quarti di finale degli Europei 2017 e due World League/Nations League sottotono, l’Italia è chiamata a un pronto riscatto nell’appuntamento più importante dell’anno, tra l’altro a meno di 24 mesi dalle Olimpiadi di Tokyo 2020. Questa Nazionale ha tutte le carte in regola per puntare al bersaglio grosso, ci sono tutti gli elementi giusti per fare sognare un popolo intero, le individualità sono di assoluto rilievo e il mese di preparazione a Cavalese sembra aver fatto bene a un gruppo che ha trovato anche delle certezze importanti nei vari fondamentali.

Si partirà naturalmente dalle stelle Ivan Zaytsev e Osmany Juantorena, i grandi rientri dopo l’ultima estate turbolenta. Lo Zar è chiamato a trascinarci a suon di bordate nel suolo ruolo di opposto, la Pantera avrà un peso determinante di banda con il suo carisma e con la sua grinta propulsiva. Le mani fatate di Simone Giannelli in cabina di regia, la reattività del libero Massimo Colaci, la solidità dell’altro schiacciatore Filippo Lanza sono punti di forza importanti di una squadra che ha nel reparto centrale il suo punto debole: Simone Anzani e Daniele Mazzone dovranno compiere un salto di qualità cercando di fare la differenza a muro. L’Italia ora è pronta, domenica prossima il debutto contro il Giappone: la macchina è lanciata, bisogna iniziare a volare.

 





Foto: Valerio Origo

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