Pallavolo
Volley, Mondiali 2018: l’Italia vola con la diagonale. Simone Giannelli, leoncino dalle mani fatate. Ivan Zaytsev attacca con l’88%. Belgio travolto, si vola
Le percentuali esibite ieri da Ivan Zaytsev sono semplicemente state surreali e imbarazzanti, lo Zar ha confezionato una delle migliori prestazioni in assoluto con la maglia azzurra e ha letteralmente surclassato il Belgio a suon di sassate, il suo braccio era letteralmente infuocato e colpiva sempre il pallone in maniera violenta, con una potenza inaudita grazie alla quale ha annichilito i Red Dragons. Il nostro opposto ha chiuso l’incontro con 20 punti a referto ma sopratutto con un inverosimile 88% in attacco: sono numeri da alieno, l’espressione pura della perfezione in campo, la perfetta descrizione di un incontro in cui non ha sbagliato nulla e in cui semplicemente era immarcabile.
Il volto simbolo della pallavolo italiana ha trascinato la Nazionale a suon di grandi giocate e ha letteralmente incantato il Mandela Forum di Firenze, ha ribadito che è fondamentale per questo gruppo (senza di lui e Osmany Juantorena lo scorso anno il Belgio ci asfaltò ai quarti di finale degli Europei) e che è l’arma in più di un’Italia tonica, incisiva, aggressiva, capace di intendersi al meglio. Molto del merito passa però per le mani di Simone Giannelli che ieri è semplicemente stato divino, un vero fenomeno in cabina di regia dove ha dettato ritmi e tempo, permesso a Zaytsev e anche al buon Filippo Lanza (71%) di scatenarsi, chiamando in causa con continuità i centrali Simone Anzani e Daniele Mazzone, giocando bene anche a livello individuale e pescando nel finale due aces consecutivi.
A soli 22 anni, il Leoncino ha già fatto capire di essere uno dei migliori in assoluto a livello internazionale nel ruolo più delicato in questo sport, ha agito da vero uomo squadra appoggiandosi a tutti i compagni, un metronomo le cui gesta andrebbero mostrate nelle scuole di pallavolo, un talento cristallino che può fare volare gli azzurri verso grandi traguardi. Era già stellare tre anni fa quando trascinò Trento verso un insperato scudetto e poi prese le redini della Nazionale dopo i noti fatti di Rio, ora è una garanzia irrinunciabile. L’Italia vola con la sua diagonale che incanta tutto il Paese e ora si sogna sempre più in grande, domani la sfida contro l’Argentina di Julio Velasco sperando in una nuova recita di lusso da part dei nostri primi attori.
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