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Volley, Mondiali 2018: Osmany Juantorena, la Pantera pronta per graffiare. L’Italia sogna col suo Hombre de Cuba

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Lui si sente più italiano che mai come ha ribadito più volte respingendo le critiche di tanti detrattori, lui è pronto per fare volare la nostra Nazionale ai Mondiali 2018 di volley maschile che si disputeranno nel nostro Paese, lui è carico per graffiare come una Pantera e vuole regalare una magia al proprio pubblico. Lui è Osmany Juantorena, l’Hombre de Cuba, l’italo-cubano più amato del volley, la stella della nostra formazione insieme a Ivan Zaytsev, un colosso di due metri dal fisico possente e dalla classe cristallina che può fare la differenza in ogni momento. A 33 anni compiuti, dopo ormai tre anni in azzurro (prima convocazione alla vigilia della Coppa del Mondo che ci qualificò alle Olimpiadi di Rio 2016), lo schiacciatore di Civitanova vuole spaccare a suon di grandi martellate e non si accontenta più di un semplice podio dopo l’argento a cinque cerchi e il bronzo agli Europei 2015.

Il fenomeno di Santiago, che la scorsa estate aveva rinunciato alla Nazionale per recuperare al meglio dalla tante fatiche profuse con la sua Lube (quest’anno ha perso ben tre finali che valevano il titolo), non poteva ovviamente rinunciare alla rassegna iridata con finestra sulle Olimpiadi di Tokyo 2020. Indubbiamente Osmany ha rivoluzionato il nostro sestetto garantendo una qualità di gioco incredibile e alzando il tasso tecnico di tutta la squadra: parliamo di un posto 4 estremamente solido, capace di garantire attacchi violenti da ogni zona del campo e una copertura invidiabile in difesa, fondamentale per permettere ai compagni di allestire delle azioni pericolose.

Pantera per la sua velocità atletica (ci sono i geni dello zio Alberto, Campione Olimpico sui 400 e gli 800 metri a Montreal 1976), Pantera per il suo tocco felino e per la capacità di colpire il pallone, Pantera per il suo stile graffiante in campo e nelle dichiarazioni: una personalità a tutto tondo che assicura parecchie garanzie ai propri compagni e che sa emergere nei contesti più importanti, soprattutto se il fisico lo sosterrà. Dopo aver ottenuto una serie incredibile di trionfi con Trento, l’italo-cubano si era trasferito all’Halkbank in Turchia prima di tornare nel nostro campionato con Civitanova, guidandola subito alla conquista dello scudetto e anche a una Finale di Champions League persa contro lo Zenit Kazan.

Ora la speranza è quella di dimenticare le lacrime di Rio quando si perse la finale per l’oro contro il Brasile e di festeggiare qualcosa di importante, qualcosa che alle nostre latitudini manca da 20 anni: la Pantera vuole prendersi l’Italia e farla volare verso le massime vette.





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