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Volley, Pagelle Italia-Polonia (primo set): tutti bocciati, azzurri tramortiti e mai in partita

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L’Italia ha dato mestamente addio ai Mondiali casalinghi di volley. Serviva un’impresa titanica, quasi impossibile contro la Polonia: vincere 3-0 e con 15 punti complessivi di scarto. La contesa si è conclusa già al termine del primo set, dominato 25-14 dalla compagine del Centro Europa. Di fatto, una volta andati in svantaggio prima per 3-5 e poi per 8-11, gli azzurri hanno subito smesso di lottare e non c’è stata più partita. Contrariamente al solito, le nostre pagelle si basano solo sull’andamento del primo parziale, l’unico che ha contato qualcosa in questo match. Dal secondo set in avanti, infatti, la Polonia, ormai qualificata, ha schierato le riserve, tramutando la partita in una sorta di amichevole.

LE PAGELLE DEL PRIMO SET DI ITALIA-POLONIA

Ivan Zaytsev, 3: aveva iniziato il Mondiale in una forma straripante, poi è andato in calando a partire dalla seconda fase, per poi eclissarsi completamente contro Serbia e Polonia. Anche oggi difficoltà enormi in attacco, testimoniate da un eloquente 30%, e con il servizio non riesce mai a fare la differenza. Nelle partite da dentro o fuori avrebbe dovuto fare la differenza, al contrario è completamente mancato. A quasi 30 anni (li compirà il 2 ottobre) lo Zar ha visto sfumare forse l’ultima grande occasione per vincere un trofeo con la Nazionale (la mancanza di ricambi e pochi giovani all’altezza fanno infatti presagire un futuro a tinte fosche…). Di sicuro l’opposto esce fortemente ridimensionato da questa rassegna iridata. Non è riuscito a palesarsi come leader e trascinatore in campo della squadra.

Osmany Juantorena, 4: parte bene con due pipe convincenti che lasciano ben sperare. Poi sparisce e non riesce più a mettere giù un pallone, chiudendo con un 2/7. Anche in ricezione è andato in difficoltà come già contro la Serbia. Da ormai qualche stagione l’italo-cubano non è più lo stesso giocatore letale che aveva dato spettacolo a Trento. La carta d’identità. d’altronde, presenta il conto (classe 1985). Sarà stata l’ultima apparizione in azzurro o proverà un ultimo colpo di coda in vista di Tokyo 2020?

Daniele Mazzone, 4: sbaglia un primo tempo facilissimo che porta la Polonia a +3 sull’11-8. Da lì in poi cala il sipario sul Mondiale dell’Italia, perché gli azzurri alzano definitivamente bandiera bianca.

Simone Anzani, 4: non incide in nessun fondamentale. E il suo servizio a questi livelli fa il solletico alle ricezioni avversarie.

Filippo Lanza, 3: non è mai stato in condizione per tutto il Mondiale. Anche stasera una prestazione gravemente insufficiente: 0/4 in attacco e costantemente sfondato in ricezione dalle bordate della Polonia al servizio. Sostituito da Randazzo.

Simone Giannelli, 5: a 22 anni non dispone ancora della personalità necessaria per caricarsi la squadra sulle spalle. Commette alcuni errori strategici, ma nel complesso non ha colpe se l’attacco azzurro proprio non funziona. Su di lui bisognerà provare a costruire la Nazionale del futuro non per vincere, ma almeno per rimanere su livelli dignitosi.

Massimo Colaci, 4,5: anche il nostro libero è mancato nelle due sfide più importanti. Nessuna difesa miracolosa e poche certezze in ricezione.

Davide Candellaro e Luigi Randazzo, senza voto: entrano quando il primo set è ormai già deciso.

Gianlorenzo Blengini, 2: Italia travolta dalla Serbia e nel primo e decisivo set con la Polonia. Una squadra vuota e mentalmente scarica, di fatto non riuscita mai neppure a giocarsela. E’ stato sbagliato l’approccio mentale ed il ct non può che essere il primo responsabile.

federico.militello@oasport.it





Foto: Valerio Origo

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