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Vuelta a España 2018, Fabio Aru: “Odio essere staccato. Tengo duro per il Mondiale, che è un grande obiettivo”

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Odio, odio essere staccato. È una cosa che non sopporto. Mi dà fastidio. Lo Odio”. Questo lo sfogo di Fabio Aru al termine della 19ma tappa della Vuelta a España, in cui il sardo si è staccato a circa metà della salita finale, a 9 km dal traguardo di Andorra, arrivando con quasi 6’ di ritardo.

La corsa spagnola continua ad essere sfortunata per Aru, che dopo la caduta di mercoledì, ha accusato anche un attacco febbrile che ha reso ancora più precaria la sua condizione fisica. Questo il suo commento alla Gazzetta dello Sport: “Quando ho sentito i brividi, ho pensato che la Vuelta fosse finita per me. Però non volevo mollare, voglio portare avanti questo percorso perché c’è anche questo obiettivo grande che è il Mondiale. Ho provato a tenere duro, pensavo che le sensazioni fossero anche peggiori. Ho chiesto ai miei compagni di mettermi in buona posizione. Nel finale ho dovuto molare perché non avevo tantissima forza

Oggi ci sarà l’ultimo tappone di montagna di questa edizione, breve ma durissimo, e Il cavaliere dei quattro mori proverà a lasciare un segno: “Però oggi, chi lo sa. A me piacerebbe essere protagonista della tappa, lasciare un segno. Ho tanta grinta, anche ora che le cose non vanno. Bisogna tenere duro. Bisogna soffrire”.

 

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alessandro.farina@oasport.it

Twitter: @Alefarina18

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Foto: David MG / Shutterstock.com

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