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Basket, Serie A 2018-2019: i giovani italiani da seguire in ottica Nazionale, tutte le nuove proposte
Con l’inizio del campionato di Serie A numero 97 della storia del basket italiano, torna a farsi sentire l’annosa questione riguardante i giocatori italiani, sia affermati che giovani. Questi ultimi non sono molti: in diversi restano a farsi le ossa in A2. Qualcuno, tuttavia, il salto l’ha fatto da più o meno tempo: andiamo a vedere di chi si tratta.
Chi ha più impressionato è il nuovo acquisto di Trento Andrea Mezzanotte. Proveniente da più una più che buona stagione in Serie A2 a Treviglio, dove è stato importante nell’incredibile passaggio della Remer dai playout all’ultimo posto dei playoff nel girone Ovest, il ventenne di Ponte San Pietro ha disputato una degna semifinale di Supercoppa, dove ha realizzato 9 punti al primo vero impatto con la categoria superiore. Certo, avrà una forte concorrenza tra i lunghi, ma tra le buone prestazioni in estate con la Nazionale Under 20 e il sopracitato incontro, le premesse per poter vedere qualcosa di buono da lui ci sono.
Un altro giovane di interessanti prospettive è il ’99 Alessandro Pajola, della Virtus Bologna. Già in evidenza nel gruppo delle giovanili che comprendeva Lorenzo Penna e Tommaso Oxilia (suoi compagni nell’anno di A2 delle V nere), è l’unico rimasto in A del trio. Chiamato in causa soprattutto nel finale della scorsa stagione, spetterà a lui il ruolo di vice di Tony Taylor nel ruolo di play, anche se in questo senso dovrà dividersi a sua volta i minuti con Alessandro Cappelletti. Da capire anche quanti minuti giocherà davvero il classe ’99 Matteo Berti, altro giocatore che farebbe piacere vedere.
Consideriamo anche l’investimento di Sassari per Ousmane Diop, dal momento che il senegalese ha compiuto tutto il percorso delle giovanili in Italia ed ha dunque la formazione cestistica nel nostro Paese. Diop, classe 2000, è stato messo sotto contratto per quattro anni dalla Dinamo dopo una stagione con buoni numeri nel girone Est di Serie A2 a Udine (6 punti in quasi 20 minuti di media). La cosa migliore, però, sarà vederlo continuare a esser protagonista per meriti cestistici, oltre la follia di chi ha provato a minacciare di morte il GM dell’APU GSA Davide Micalich per riaverlo nel proprio settore giovanile.
Pesaro è la formazione che, anche per forza di cose, deve fare più affidamento sui giovani. Ce ne sono quattro nel roster: Luca Conti, Alessandro Bonci, Federico Tognacci (2000) e Nicolas Alessandrini (2001). Dei quattro, quello che si è più messo in luce nelle annate giovanili è Conti, un’ala prodotto di Trento che è ormai elemento importante delle Nazionali giovanili. Bonci, Tognacci e Alessandrini sono i tre migliori elementi del settore giovanile pesarese, in grado di mettere insieme in svariate occasioni partite da doppia cifra a livello Under 18.
Sembra difficile un impiego di Alessandro Vigori a Reggio Emilia (pur essendo del settore giovanile, il centro classe ’99 già nel giro delle Nazionali giovanili è chiuso da Cervi, Griffin e all’occorrenza Elonu), così come, a Brindisi, di Vincenzo Taddeo, classe 2000 che ha deciso di puntare in alto dopo una stagione all’HSC (Honey Sport City) Roma a livello Under 18, con annessa panchina della Virtus Roma per metà Serie A2 (girone Ovest).
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federico.rossini@oasport.it
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Credit: Ciamillo