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Combinata nordica, Samuel Costa: “Mi avevano detto che avrei smesso, ora sono rinato e sogno una medaglia ai Mondiali”

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ESCLUSIVA OA SPORT – Samuel Costa ha finalmente visto la luce. Dopo un anno costellato da infortuni ed operazioni a catena, nel quale si è materializzato anche lo spettro dell’addio all’attività agonistica, ora il 25enne altoatesino è tornato a sentirsi un atleta a tutti gli effetti. E dire che, nella stagione 2016-2017, era diventato il punto di riferimento della Nazionale italiana di combinata nordica, conseguendo ben sei piazzamenti individuali nella top10 in Coppa del Mondo, con due podi conquistati a Seefeld. Sembrava una rampa di lancio ideale per puntare ad una medaglia in vista delle Olimpiadi di PyeongChang 2018: il destino ha deciso diversamente. Samuel Costa appare ora più carico e determinato che mai a riprendersi con gli interessi tutto il tempo perduto e trascorso sotto i ferri.

Il tuo lungo calvario si è finalmente concluso. Raccontaci la serie incredibile di infortuni che ti hanno tenuto lontano dalle gare.
Mi sono fatto male per la prima volta l’ultimo giorno di gara a Seefeld, proprio nella tappa dove ottenni i due podi individuali a fine gennaio 2017. Atterrai male durante l’ultimo salto e mi ruppi il menisco. Decisi di continuare la stagione, perché i dolori erano sopportabili. Ma in allenamento sentivo davvero male. Decisi quindi di operarmi a fine agosto, anche per risolvere il problema ad una cisti, però purtroppo l’intervento andò male. Tre settimane dopo ero ancora in stampelle, quando sarei dovuto già essere in via di guarigione. Durante l’operazione erano stati recisi accidentalmente il legamento collaterale ed il legamento meniscale del ginocchio sinistro, poi si era formata di nuovo una cisti ed il menisco non era stato sistemato bene. In seguito mi sono sottoposto ad altre tre operazioni, senza risolvere il problema. Ad aprile di quest’anno mi dissero che non avrei potuto più fare sport a livello agonistico. Allora andai a Monaco, dove venni operato dal dott. Stefan Hinterwimmer, presso l’Ortho Plus di Monaco di Baviera. Sempre a Monaco rimasi per un mese per svolgere la riabilitazione con Hans Friedl. A loro devo dire grazie perché mi hanno fatto rinascere come atleta. Ora il mio ginocchio è in uno stato di forma ottimo, come prima dell’infortunio. Ringrazio anche le Fiamme Oro che mi hanno sempre sostenuto“.

Quando hai potuto iniziare ad allenarti con costanza in vista del ritorno alle gare?
Ai primi agosto ho iniziato ad allenarmi in maniera regolare. Prima ho dovuto affrontare una fase riabilitativa. Nel fondo sono al 100% fisicamente, i test svolti sono risultati migliori rispetto agli anni precedenti. Il 23 ottobre ho fatto i primi salti dal trampolino. Devo ritrovare il giusto ritmo ed abituarmi di nuovo alla velocità. Nel fondo mi sono allenato davvero bene e mi ha aiutato fare anche tanto nuoto“.

Tutto è iniziato con un atterraggio scomposto a Seefeld che ti provocò la frattura del menisco. Non sarà semplice ora ritrovare serenità dal trampolino.
Ho lavorato con una persona per affrontare ogni tipo di situazione dal trampolino. Non ho problemi psicologici. In questi mesi ho fatto tanta visualizzazione del gesto tecnico mentre ero fermo, così sono arrivato pronto. Mi immaginavo nella mente cosa fare, per non dimenticare. 
Con Lorenzo Rumerio mi sono sottoposto a diversi trattamenti di Kinesiterapia. Con la tecnica di ipnosi, che lui in passato ha provato anche su se stesso, abbiamo fatto delle prove per gestire il subconscio, che nel salto è molto importante. Anche il lavoro di mental training è servito molto“.

Speri di poter tornare gradualmente il Samuel Costa che, prima dell’infortunio, stava rapidamente scalando le gerarchie internazionali della combinata nordica?
Riesco ad allenarmi in maniera perfetta e senza nessun dolore. Questo è fondamentale per me. Mi dissero che avrei dovuto smettere e invece ora posso fare sport, mentalmente cambia tutto. Vivo tutto con più gioia. Sono molto più convinto e cattivo di prima, ma anche sereno perché so di aver affrontato un’esperienza molto dura. La motivazione è incredibilmente alta. Poter fare sport è ancora più bello di prima. Mi faccio meno problemi, riesco a gestire meglio la tensione. Prima davo peso a delle stupidate“.

Quali obiettivi ti sei posto per questa stagione in cui, giocoforza, dovrai pazientare per ritrovare le punte di rendimento di due anni fa?
L’obiettivo è sempre il solito: vincere una gara. Però essendo appena rientrato spero di iniziare le competizioni ad un buon livello e andando a punti in Coppa del Mondo. Voglio crescere fisicamente e mentalmente in vista dei Mondiali, che sono l’obiettivo principale della stagione“.

Con un Samuel Costa al 100%, una medaglia ai Mondiali non sarebbe una chimera per l’Italia.
La squadra sta lavorando molto bene, spero di poter dare il mio supporto. Se a livello fisico sarò all’altezza per meritarmi la convocazione per un Mondiale, l’obiettivo sarà quello di vincere una medaglia. Avremmo buone chance anche in una eventuale staffetta a coppie“.

Raffaele Buzzi, qualche giorno fa, ha raccontato ad OA Sport che la squadra ha avvertito molto la tua assenza: per loro sei un punto di riferimento imprescindibile per la fase di salto.
Mi fa piacere che la pensino in questo modo. Anche nel fondo, quando faccio le ripetute, la mia motivazione è stare dietro ad Alessandro Pittin, è un riferimento. Diciamo che ci aiutiamo a vicenda, io cerco di dare il mio contributo nel salto“.

Da Seefeld 2017 a Seefeld 2019. Chissà che il cerchio non possa chiudersi con una grande gioia che spazzerebbe via le sofferenze degli ultimi mesi.
Sarebbe davvero bello se si chiudesse il cerchio a Seefeld. Io mi auguro di rimanere in salute. Con determinazione e costanza tutto è possibile. Spero anzi di rimanere in buona salute per il resto della mia carriera, non chiedo altro“.





federico.militello@oasport.it

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Foto fornita da Samuel Costa

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