Equitazione
Equitazione, Finale FEI Nations Cup 2018: l’Italia si affida a De Luca per riscattare la delusione di Tryon
Riscattare Tryon e imporsi su un palcoscenico da brividi. L’Italia affronterà la finale della FEI Nations Cup 2018 di salto ostacoli da ripescata, dopo aver fallito la qualificazione durante la prima divisione europea. Ma il pronostico è aperto a qualsiasi risultato e i margini per far bene dopo la delusione dei Mondiali 2018 ci sono tutti.
A Barcellona tra venerdì 5 e domenica 7 ottobre tutti gli occhi saranno puntati sulle 16 nazioni che cercheranno di portare a casa la competizione a squadre più importante dell’anno. E a contendersi la FEI Nations Cup 2018 saranno i team più forti al mondo, che hanno ottenuto tutti la chance di giocarsi la vittoria sulla pista catalana.
Gli azzurri dovranno fare ancora a meno di Alberto Zorzi, un’assenza pesante dovuta alle condizioni imperfette del suo miglior destriero Fair Light Van T Heike. Ma la pattuglia italiana può vantare la presenza di Lorenzo De Luca che in sella ad Ensor de Litrange LXII proverà a confermare il suo eccellente stato di forma e a presentarsi in grande stile alla gara a squadre, dopo aver concluso al settimo posto la prova individuale ai Mondiali 2018 e aver sfiorato il podio iridato. Con lui ci saranno Luca Marziani con Tokyo du Soleil e Bruno Chimirri con Tower Mouche, due straordinari agonisti in Coppa delle Nazioni, avendo fatto parte per due volte del team che che ha conquistato il Piazza di Siena nell’ultimo biennio. Con loro ci saranno anche la campionessa italiana Giulia Martinengo Marquet, che cavalcherà Verdine SZ, e Riccardo Pisani con Chaclot. Una squadra competitiva, anche se in partenza gli azzurri non sono accreditati di ottime chance di vittoria.
L’Olanda, ad esempio, cercherà di confermare il trionfo del 2017 con un autentico squadrone, che include Harrie Smolders, numero 1 del FEI ranking, unitamente a Marc Houtzager, Leopold van Asten e Maikel van der Vleuten. Ma anche l’Irlanda dispone di talento e compattezza con Shane Breen, Darragh Kenny e Michael Duffy. Un gradino indietro sembrano gli USA, che hanno lasciato a casa diversi grandi interpreti e si affideranno all’esperienza di Laura Kraut e Jessica Springsteen, mentre la Svezia, argento iridato, punterà tutto sulla qualità del campione d’Europa Peder Fredricson. Da non sottovalutare sarà anche la Francia di Kevin Staut, Penelope Leprovost e Mathieu Bilot, mentre la Svizzera farà leva su Steve Guerdat e Paul Estermann per puntare al podio e la Germania si affiderà alla classe di Marcus Ehning e alla voglia di emergere di Philip Weishaupt e Maurice Tebbel per volare in alto.
Da podio appare anche il Brasile di Pedro Veniss, Felipe Amaral e Marlon Modolo Zanotelli, mentre i padroni di casa spagnoli tenteranno di incantare il proprio pubblico con Eduardo Alvarez Aznar in prima linea. Per l’Italia, dunque, il parterre degli avversari è decisamente agguerrito. Ma nei tre round che andranno in scena nel weekend può succedere di tutto. E chissà che da Barcellona non possa arrivare una lieta sorpresa.
mauro.deriso@oasport.it
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Foto: Grassia / FISE