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F1, GP Giappone 2018: Ferrari, un sabato di ordinaria follia. Il Cavallino Rampante nel caos a Suzuka

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No, decisamente così non va. Il sabato delle qualifiche del GP del Giappone, diciassettesimo round del Mondiale 2018 di Formula Uno, ha riservato ben poche soddisfazioni alla Ferrari. Si sapeva che sarebbe stato molto difficile contrastare lo strapotere Mercedes che, infatti, si è confermato con una prima fila tutta argentata: Lewis Hamilton in pole (n.80 in carriera) davanti al compagno di team Valtteri Bottas.

Tuttavia il Cavallino Rampante si è perso in una girandola di errori incredibile che ha portato Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel in quarta e nona posizione in griglia, quest’ultima diventata ottava in conseguenza della penalità comminata ad Esteban Ocon. Topiche ai box e in pista a rappresentare una situazione di ordinaria follia, sposando una terminologia affine ad un’opera filmica. Difficile non definire illogica la scelta di mandare in pista i due alfieri della Rossa con le gomme intermedie, nel Q3, quando dei riferimenti certi non c’erano, avventurandosi in un gioco all’azzardo totalmente fuori luogo. Un modo di fare “all-in” in antitesi con lo spirito di una scuderia che ha il dovere di ponderare ciò che fa.

Aspetti sottolineati dallo stesso Team Principal Maurizio Arrrivabene che ha definito “inaccettabile” quanto è avvenuto ma, a questo punto, anche il suo ruolo di gestore dovrebbe essere messo in discussione. La sensazione è che dopo il ko di Monza il team si sia sciolto. La macchina non si è sviluppata a dovere, gli altri hanno lavorato meglio e soprattutto la mancanza di una figura forte come Sergio Marchionne si è fatta sentire. L’assenza di un punto di riferimento che possa dare certezze in Ferrari pesa e questo non riguarda solo la gestione.

Le imperfezioni, se così le vogliamo definire, ci sono state anche al volante. Sia Vettel che Raikkonen hanno le loro responsabilità. In particolare il tedesco non ha espresso il suo 100% e ciò gli è costato posizioni anche nel confronto diretto con il teammate. Le prime due piazze rano praticamente impossibili ma non di certo la seconda fila.

In una situazione così confusionaria, la Stella a tre punte si avvicina a grandi falcate all’ennesimo titolo iridato consecutivo. La gara di domani, magari, potrebbe smentirci ma di fatto quanto accaduto oggi ha messo in luce le differenze tra un team vincente e un altro che è in crisi di identità.

 

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