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Formula 1
F1, GP Messico 2018: la Ferrari deve vincere per rilanciare le quotazioni in vista del Mondiale 2019
Ci siamo. Da domani l’Autódromo Hermanos Rodríguez di Città del Messico si animerà per dare il via al weekend del terzultimo round del Mondiale 2018 di Formula Uno. Un fine settimana che potrebbe voler dire tante cose: il trionfo di Lewis Hamilton per la quinta volta in carriera come Juan Manuel Fangio, la seconda vittoria della Ferrari dopo quella inaspettata di Kimi Raikkonen ad Austin (Stati Uniti) e/o il riscatto di Sebastian Vettel. Temi intrecciati tra loro che daranno grande interesse.
In casa della squadra di Maranello le intenzioni sono quelle di chiudere l’annata nel miglior modo possibile e rilanciare le proprie quotazioni in vista del campionato 2019. Dato ormai per perso il Mondiale corrente (piloti), visto che ad Hamilton basta un settimo posto nelle prossime 3 corse, il target è continuare a lavorare per costruirsi delle certezze. Il team ne ha bisogno per non replicare gli stessi sbagli e supportare anche un Vettel ombra di se stesso.
Nessuno lo aveva mai visto in questo stato, neanche nel negativo 2014 (ultimo anno in Red Bull). Si paventa che il teutonico abbia problemi personali e non sia al massimo per questo. Tuttavia, trattandosi di un quattro volte campione del mondo, le “imprecisioni” di quest’anno non sono accettabili ed è un dovere da parte sua reagire insieme alla scuderia. Le chance per rifarsi ci sono e lo sviluppo tecnico della vettura, dopo due mesi molto complicati, sembra essere nuovamente indirizzato correttamente. I tecnici ferraristi, infatti, sono tornati indietro rispetto a certe modifiche sulla monoposto, diventata improvvisamente instabile sul retrotreno e difficile da guidare.
E così, in Texas, la SF71H ha fatto paura, come la vittoria di Kimi ha ampiamente dimostrato. In questo appuntamento ci sarà subito la prova del nove, su un tracciato molto particolare, caratterizzato da tratti veloci e altri tortuosi dove conterà avere un ottimo equilibrio tra aerodinamica e meccanica e, come al solito, bisognerà salvaguardare le gomme, visto che quest’anno le Pirelli a disposizioni saranno di due step più morbide rispetto a 12 mesi fa.
Il Cavallino, dunque, dovrà tener conto di questi aspetti per massimizzare la propria prestazione e puntare al podio più alto, magari con il suo primattore designato.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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