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F1, la Ferrari crede ancora in Sebastian Vettel? I troppi errori hanno minato l’autorevolezza del tedesco

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Sebastian Vettel è sicuramente un ragazzo fortunato. Ha il privilegio di guidare da anni una Ferrari di Formula Uno, guadagna cifre notevoli e fa quello che sognava sin da bambino. La sua maggiore fortuna, in questo momento, è però un’altra: non avere come superiori Jean Todt e Ross Brawn. Il motivo? Se al timone della scuderia di Maranello fossero ancora presenti i due boss dell’epopea di Michael Schumacher, infatti, il tedesco starebbe passando dei brutti quarti d’ora. Le tirate d’orecchio, per usare un eufemismo, sarebbero all’ordine del giorno, perchè con due personaggi simili non si poteva sbagliare la minima virgola. E l’ex Red Bull quest’anno di virgole ne ha messe parecchie fuori posto, ma la scuderia sembra ancora proteggerlo al 100%.

Maurizio Arrivabene, quantomeno in esterno, non ha mai messo in discussione il pilota tedesco, difendendolo fino all’estremo, a differenza di alcune stilettate che ha riservato al team ed al muretto, specialmente dopo quanto accaduto a Suzuka. Non è dato sapere se in privato la scuderia di Maranello ha messo in discussione la propria prima guida ma, da quanto trapela, sembra che tutto rimanga tranquillo e sereno come sempre. E dire che Vettel quest’anno di errori ne ha commessi diversi e, con il passare del tempo, lo hanno portato ad un clima di nervosismo che non lo ha certo aiutato nel tentativo di rincorsa nei confronti di Lewis Hamilton.

Non ha nemmeno troppo senso mettersi per l’ennesima volta ad elencare tutte le “marachelle” commesse dal quattro volte campione del mondo in questo campionato, tra errori di valutazione, incidenti, e tentativi disperati che, quasi mai, sono andati a buon fine. L’aspetto più preoccupante da valutare sarà cosa accadrà in futuro, su due piani: pilota e scuderia. Per quanto riguarda Vettel, infatti, si trova alla conclusione di una annata nella quale non avrà scusanti, a differenza di dodici mesi fa. Nell’edizione 2017 sfortuna e affidabilità misero ko il tedesco, in questa occasione, invece, è stato lui in prima persona a farsi del male, perdendo in maniera netta il duello con Lewis Hamilton.

Un corpo a corpo continuo che lo ha portato fino all’esaurimento di energie mentali e che, dall’altro canto, ha esaltato l’inglese che sta per finalizzare il suo quinto titolo nella categoria massima del motorsport. Per Vettel, quindi, non sarà facile ricaricare le batterie in vista del 2019 e ripresentarsi pronto e agguerrito per contendere il Mondiale ad un Hamilton di questo livello. Sull’altro piano, invece, non si possono non mettere pensieri e valutazioni del team con il Cavallino Rampante.

La scuderia tinta di rosso, infatti, sta riflettendo sul suo rapporto con il 31enne di Heppenheim. Tra tante vittorie e momenti di gloria, fanno da contraltare i momenti opposti, nei quali sono stati dilapidati punti e successi. Per un pilota che guadagna oltre 40 milioni di euro l’anno, il peso degli insuccessi si fa ancor più pressante sulle spalle e, dall’altro lato, chi firma questi assegni si chiede se siano soldi ben spesi. Volenti o nolenti in Ferrari non possono fare altrimenti. Piloti in circolazioni migliori di Vettel non ce ne sono, tantomeno sul mercato. Lewis Hamilton e Max Verstappen sono blindatissimi da Mercedes e Red Bull, per cui a Maranello tutti sanno che il tedesco va assolutamente tenuto ben stretto.

Nel frattempo se ne va un compagno “morbido” come Kimi Raikkonen e arriva un giovane talento come Charles Leclerc. Come scelta tattica rasenta la perfezione, dato che la scuderia emiliana inserisce un sicuro campione futuro che, sin da ora, può mettere del “sale sulla coda” al quattro volte campione del mondo. L’asticella andrà ad alzarsi, e di pari passo le pressioni per Vettel. Se, anche nel 2019, dovesse arrivare un fallimento, a quel punto ogni scenario potrebbe aprirsi, senza mezzi termini e, chissà, il sogno di Hamilton di vestirsi di rosso, potrebbe non essere più così impossibile.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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