Formula 1
F1, Mondiale 2018: la FIA smentisce che il calo di potenza della Ferrari dipenda dal doppio sensore
Il cambio di passo della Mercedes nel confronto iridato con la Ferrari in Formula Uno è stato devastante nelle ultime sette gare. Un parziale di 6-1 in favore delle Frecce d’Argento, firmato dal “Bomber” Lewis Hamilton, che ha chiaramente indirizzato l’iride sulla strada di Brackley per la quinta volta consecutiva. Un differenziale lievitato di gara in gara che ha portato tanti degli addetti ai lavori ad interrogarsi sulle possibili cause di questo improvvisa rottura degli equilibri tra le due grandi rivali.
E allora è emersa la storia del doppio sensore che la Federazione Internazionale dell’Automobile ha montato sulla batteria del sistema ibrido della Ferrari. Nel caso specifico, la SF71H dispone di un sistema molto particolare, composto da due celle separate, a differenza degli altri team che hanno una composizione univoca. Per questo la Federazione si è voluta sincerare che non vi fossero sorprese relativamente alle due parti interessate, ovvero alcuna uscita di energia incontrollata.
Ciò, a detta di alcuni, avrebbe portato i tecnici di Maranello a prendere delle contromisure, le cui conseguenze si sono potute constatare in pista. In realtà però, per quanto detto dal Team Principal del Cavallino Rampante Maurizio Arrivabene nel corso del weekend di Suzuka (Giappone) e dal direttore tecnico della FIA Charlie Whiting, certe affermazioni non hanno alcun fondamento: “Non sono abbastanza sicuro perché ci sia stato un calo di forma della Rossa. Si sono fatte alcune congetture a causa del sensore… magico che le abbiamo fatte montare. Non ho intenzione di andare oltre, ma dirò che dal punto di vista delle prestazioni del motore non siamo d’accordo con ciò che è stato suggerito da qualcuno. Non esiste alcun collegamento“, ha dichiarato Whiting, intervistato da Motorsport.
Questo dovrebbe sancire la parola fine alla teoria del complotto. Tuttavia, l’aver assistito ad un cambio di fronte così repentino qualche dubbio continua ad alimentarlo.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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