Artistica
Ginnastica, Giorgia Villa: una Fata magica col cuore da Campionessa Olimpica. Un leoncino da coccolare, stagione dominata e il futuro…
Il nuovo fenomeno della ginnastica artistica italiana, la stellina della Polvere di Magnesio azzurra, il preannunciato futuro del movimento, il volto dolce di questa disciplina. Giorgia Villa si consacra come Fata capace di confezionare magie, si erge a paladina della nobile arte femminile, si manifesta come Musa ispiratrice di momenti unici e indelebili che segnano pezzi importanti di storia. La sicurezza del presente e la speranza del futuro si palesano insieme nel fisico atletico di questa ragazzina che sembra nata apposta per l’artistica e che nella notte si è consacrata completando quella che è a tutti gli effetti la stagione perfetta per una under 16: Campionessa Olimpica, Campionessa d’Europa, Campionessa Nazionale Assoluta e trionfatrice del Trofeo di Jesolo, sempre nel concorso generale individuale cioè nella gara delle gare che premia l’atleta più completa sui quattro attrezzi.
La micidiale classe 2003, una leoncina dal cuore grande e capace di proverbiali zampate che graffiano gli albi d’oro, ha piantato la bandierina anche a Buenos Aires dopo esserci già riuscita a Glasgow quando dominò in lungo e in largo la rassegna continentale riservata alle juniores. Il tocco di classe della bergamasca non è di certo una rivelazione, era la grande favorita della vigilia e non ha deluso come da sua prassi: sembra essere nata per vincere, da vera garista qual è studia meticolosamente quello che deve fare in pedana e si prepara puntigliosamente per battere tutte le avversarie perché quello che conta è il gradino più alto del podio da cui non è mai scesa in questa annata nelle prove che contavano davvero.
La classe 2003 nativa di Ponte San Pietro ha lavorato tantissimo per arrivare al trionfo a cinque cerchi dopo essere già salita sul tetto del Vecchio Continente: scoperta da Irene Castelli che l’ha indirizzata verso la Brixia Brescia dove è cresciuta sotto la guida di Enrico Casella, la 15enne si è sacrificata moltissimo nelle ultime due stagioni. Si era infortunata gravemente a Jesolo l’anno scorso, ha stretto i denti recuperando con grande caparbietà, proprio questa primavera ha chiuso il cerchio alzando al cielo il drago della laguna al PalaArrex, preludio di una stagione sbalorditiva.
Il doppio avvitamento al volteggio è stellare, le parallele sono solidissime e infarcite di difficoltà, una bellissima coreografia al corpo libero con delle difficoltà che stanno crescendo, c’è soltanto da rivedere qualcosa alla trave: queste sono le doti tecniche di Giorgia Villa che ci ha fatto vivere una giornata memorabile come mai ci era capitato in un contesto a cinque cerchi, anche se soltanto in versione “young”. L’Italia femminile non aveva mai fatto suonare l’Inno di Mameli ai Giochi, né “assoluti” né giovanili e proprio per questo va ulteriormente elogiata l’impresa di Giò che migliora il bronzo conquistato da Carlotta Ferlito otto anni fa.
L’Italia ha un suo nuovo piccolo fenomeno tutto da coccolare, una giovane fata che sogna le Olimpiadi di Tokyo. Le Finali di Specialità, in programma nei prossimi giorni in terra argentina, saranno le sue ultime gare internazionali da under 16, poi il 1° gennaio diventerà senior e lì si incomincerà a fare sul serio tra le grandi, sperando di continuare a sognare in grande. Sono le stesse sensazioni del 2005 quando Vanessa Ferrari si rivelò al mondo prima di un biennio magico? Prematuro fare dei paragoni, bisogna solo sostenere questa fantastica atleta che se continuerà su questa strada potrà togliersi delle fantastiche soddisfazioni.
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