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Ginnastica, Mondiali 2018: Italia, Doha una tappa di passaggio sognando il futuro. Mori e compagne ci provano

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Chi è ai Mondiali ha meritato la convocazione ed è indubbiamente una delle migliori ginnaste che attualmente l’Italia può proporre in ambito internazionale. Questo deve essere chiaro alla vigilia della rassegna iridata che per il settore femminile scatterà sabato 27 ottobre con la prima parte delle qualificazioni: all’Aspire Dome di Doha si presenta una Nazionale purtroppo ai minimi con delle scelte forzate dovute ai troppi infortuni che hanno letteralmente falcidiato il nostro movimento in questa stagione. Si sono dovute fermare Martina Maggio, Sofia Busato, Desiree Carofiglio, Giada Grisetti, Caterina Cereghetti e altre atlete, costringendo Enrico Casella a fare di necessità virtù come agli Europei (poi andati nemmeno così male considerando le premesse della vigilia).

Non è un periodo di vacche magre, sia chiaro. L’Italia può sognare in grande con i fenomeni della classe 2003 pronti al passaggio tra le seniores previsto per il 1° gennaio e anche le ragazze più grandi riescono sempre a difendersi quando sono chiamate in causa, semplicemente la sfortuna e dei probabili errori nella programmazione degli allenamenti ci hanno fatte arrivare in Qatar con gli elementi contati. Ci presentiamo senza pretese e in sordina, l’obiettivo minimo è quello di rientrare tra le migliori 24 squadre (e non avremo problemi) per presentarci ai Mondiali 2019 di Stoccarda dove dovremo strappare la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020. E proprio in quell’occasione abbracceremo Giorgia Villa, Elisa Iorio, Asia e Alice d’Amato che attualmente sono a Brescia dove è anche rimasto il Direttore Tecnico per lavorare insieme al futuro dell’Italia, rinunciando per la prima volta alla sua presenza ai Mondiali.

Non si è sminuito l’evento di Doha, semplicemente si è dovuto stilare un piano di programmazione oculato perché l‘Italia punta ai Giochi dove vorrà cercare di togliersi anche delle soddisfazioni importanti con i piccoli nuovi fenomeni che abbiamo imparato a conoscere nelle ultime due stagioni. All’Aspire Dome ci affideremo soprattutto a Lara Mori, capitana integerrima che può cercare la finale al corpo libero come fatto lo scorso anno e che trascinerà una squadra composta da Martina Rizzelli (al rientro dopo Rio 2016) e dalle debuttanti Martina Basile, Sara Ricciardi e Irene Lanza.

Non preoccupiamoci, raccogliamoci tutto quello che viene, prendiamo questo Mondiale come una tappa di passaggio e guardiamo al futuro come ha dichiarato lo stesso Casella alla Gazzetta dello Sport: “Le ragazze che sono a Doha hanno meritato la ribalta mondiale. Si sono sempre impegnate, hanno lavorato a testa bassa e possono giocarsi una grande occasione. In questo Mondiale non saremo competitivi ad alto livello. La Mori è una specialista al corpo libero e potrebbe anche raggiungere la finale a otto. Ma io a queste atlete chiedo solo di fare del loro meglio e traghettare la squadra verso il 2019“.

 





Foto: Ricardo Bufolin/FGI

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