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Ginnastica, Mondiali 2018: Italia, timidi segnali verso il futuro. Lodadio fa sognare in grande, si lotta per il podio!

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L’Italia ha battuto un colpo ai Mondiali 2018 di ginnastica artistica e lo ha fatto tra gli uomini dove nell’ultimo lustro avevamo faticato in maniera enorme, rimanendo fuori dalle Olimpiadi di Rio 2016 e non riuscendo mai a essere minimamente competitivi nelle competizioni che contano. Marco Lodadio ha ruggito come speravamo e ha conquistato la qualificazione alla finale agli anelli, riportandoci a un atto conclusivo della rassegna iridata dopo addirittura cinque anni dall’ultima volta (Alberto Busnari fu quinto al cavallo con maniglie nel 2013). Dall’atto conclusivo del Cavaliere di Melzo avevamo sofferto tremendamente fino all’anno zero di Glasgow 2015 da cui siamo dovuti ripartire lentamente: un ricambio generazionale necessario, una risalita lentissima, un cammino molto arduo e un lavoro complesso per ricostruire il nostro movimento mattoncino su mattoncino.

All’Aspire Dome di Doha si è visto qualcosina. L’Italia ha concluso al quattordicesimo posto nella gara a squadre ma ad appena 1.2 punti dal decimo posto della Germania e a mezza lunghezza da Francia e Spagna. Nella capitale del Qatar il nostro quintetto ha saputo difendersi, non sono mancati gli errori ma l’atteggiamento è sembrato quello giusto e volitivo per provare a rialzare la testa, dopo la finale raggiunta agli Europei di due mesi fa ci siamo sostanzialmente confermati (davanti a noi ci sono otto squadre del Vecchio Continente) e proviamo a riemergere. La nostra squadra può guardare con ottimismo ai Mondiali 2019 dove ci giocheremo la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020: staccare il pass a cinque cerchi sarà estremamente complicato e servirà la gara dalla vita ma ora non sembra più un miraggio, a patto di continuare a crescere e lavorare correttamente.

Lodadio ha mostrato i muscoli come aspettavamo da tempo: dodici mesi fa rimase fuori dall’atto conclusivo per 15 centesimi, ci era andato vicino anche agli Europei e finalmente nell’occasione più importante ha fatto centro. Il 26enne laziale è tra i grandi al castello (Matteo Morandi fu l’ultimo italiano a riuscirci nel 2011, poi conquistò il bronzo ai Giochi di Londra 2012) e tra una settimana esatta tornerà in pedana per provare a lottare per le medaglie: per centrare il podio servirà la gara dalla vita senza la minima sbavatura, l’azzurro forte del suo D Score di 6.3 cercherà l’impossibile. Dal Medio Oriente sono arrivate le risposte che aspettavamo (peccato non avere un all-arounder in finale, Ludovico Edalli ci è andato vicino), timidi segnali di un’Italia che ci sta provando e che cerca di uscire dal tunnel in cui era finita. E con questo Lodadio…

 





Foto: Federginnastica

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