Artistica

Ginnastica, Mondiali 2018: l’Italia lotta e stringe i denti, ora sguardo al futuro. Corsa verso le Olimpiadi, si sogna con le giovani

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Quelli di Doha non dovevano essere i nostri Mondiali, la stagione è stata caratterizzata da un’infinità di infortuni (su cui bisognerà riflettere per migliorare in ottica futura) e ci siamo presentati in Qatar in totale emergenza, senza delle reali ambizioni. Alle ragazze era stato chiesto di lottare, di stringere i denti, di dare tutto quello che avevano e di raggiungere il minimo obiettivo dell’ingresso tra le migliori 24 formazioni: risultato ottenuto senza particolari patemi d’animo, l’atteggiamento in pedana è piaciuto, il bilancio delle qualifiche della rassegna iridata è sostanzialmente positivo. In linea con le aspettative della vigilia: non potevamo aspettarci miracoli, il nostro quintetto si è impegnato nei limiti delle sue potenzialità e chiuderà verosimilmente attorno alla 12^ posizione (attualmente siamo al sesto posto provvisorio). Irene Lanza e Sara Ricciardi hanno sentito il peso del debutto, Martina Basile è caduta alla trave ma si è riscattata al quadrato, Martina Rizzelli si è vista solo sugli staggi ma da qui deve ripartire.

La 48esima edizione della massima competizione di ginnastica artistica rappresentava una tappa di passaggio per l’Italia, un appuntamento forzatamente non di primo piano viste le contingenze di un 2018 complicato. Al netto dell’eventuale finale al corpo libero di Lara Mori (missione decisamente complicata, peserà tantissimo l’uscita di pedana della nostra capitana che comunque è stata brava a guidare la squadra), l’Italia deve esclusivamente guardare al futuro e pensando al 2019 possiamo assolutamente essere ottimisti. La classe 2003 diventerà finalmente senior: Giorgia Villa che ha dominato le Olimpiadi Giovanili, le gemelle Asia e Alice d’Amato, Elisa Iorio entreranno a tutti gli effetti in Nazionale e dopo aver vinto gli Europei juniores vogliono mostrare i muscoli anche tra le grandi.

Le terribili ragazzine di Enrico Casella hanno mostrato tantissimo nelle categorie giovanili, ora avranno la personalità e il carattere per fare la differenza quando conterà davvero? Gli elementi tecnici sono strepitosi (doppio avvitamento al volteggio e D Score elevatissimi alle parallele, ultimamente sono cresciute al corpo libero, c’è da rivedere ancora parecchio alla trave), la testa e la mentalità sembrano essere quelle giuste, l’Italia aspettava da tempo questa nidiata e spetterà a loro guidarci ai Mondiali di Stoccarda che metteranno in palio i pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020.

Non significa che il loro salto di categoria tagli fuori le altre azzurre (Lara Mori è irrinunciabile ormai per questo gruppo, per esperienza e per doti tecniche), semplicemente avremo una rosa decisamente più forte e valida con cui potremmo toglierci delle soddisfazioni. L’Italia si lascia alle spalle un’annata complicata e si lancia verso un 2019 che speriamo possa regalarci grandi soddisfazioni.

 





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