Artistica
Ginnastica: USA, Russia, Cina qualificate alle Olimpiadi 2020. Ora nove posti in palio, chi li conquisterà? Italia all’assalto
USA, Russia e Cina sono le prime qualificate alle Olimpiadi di Tokyo 2020: questo il responso dei Mondiali 2018 di ginnastica artistica, la gara a squadre ha espresso i propri verdetti all’Aspire Dome di Doha (Qatar) e come da pronostico le tre corazzate hanno staccato il pass anche se la Finale del team event è stata decisamente avvincente e con uno svolgimento meno scontato rispetto al previsto. Gli Stati Uniti hanno dominato infliggendo nove punti di distacco alle rivali che hanno dovuto sudare per salire sul podio: le Campionesse d’Europa non hanno commesso particolari errori e si sono messe al collo la medaglia d’argento ma con un margine minimo sulla Cina che ringrazia l’errore finale della francese Melanie De Jesus.
Dunque la Polvere di Magnesio ha offerto i primi verdetti in ottica rassegna a cinque cerchi, ora restano da assegnare nove posti per le varie squadre che a Tokyo 2020 saranno composte esclusivamente da quattro elementi. A definire chi completerà il quadro delle dodici formazioni pronte a darsi battaglia nel Sol Levante tra meno di due anni saranno i Mondiali 2019 che si disputeranno a Stoccarda (Germania) tra dodici mesi. In terra teutonica verranno messi in palio nove pass, finiranno nelle mani delle Nazionali meglio piazzate durante le qualificazioni e che ancora non si sono qualificate ai Giochi (in sostanza servirà essere tra le migliori 12, ipotizzando che USA, Russia e Cina non si renderanno protagoniste di una debacle clamorosa).
Chi partirà con i favori del pronostico nella corsa verso le Olimpiadi di Tokyo 2020? Il Canada e la Francia oggi ha sfiorato il podio; le ragazze della Foglia d’Acero, guidate da Ellie Black e Shallon Olsen, sembrano avere le carte in regola per completare la missione al pari delle transalpine che sono cresciute tantissimo nelle ultime due stagioni come testimonia l’argento agli Europei ma a cui oggi è mancato quel pizzico di concretezza nel momento cruciale. La Gran Bretagna non è andata in finale a Doha ma la scuola è una garanzia, sicuramente sapranno recuperare nel breve periodo. Il Giappone si distingue per la solidità della sua squadra, un piazzamento di rilievo non è mai stato un problema per Mai Murakami e compagne.
Il Brasile e la Germania oggi hanno dimostrato di poter valere l’elite internazionale ma dovranno sudarsi il posto fino in fondo. L’Italia abbraccerà finalmente i fenomeni della classe 2003 (Giorgia Villa, Asia e Alice d’Amato, Elisa Iorio) e con i rientri di diverse infortunate potrà sicuramente ambire a un posto al sole, l’obiettivo è raggiungibile per le azzurre che però non dovranno sottovalutare il Belgio di Nina Derwael, l’Olanda di Sanne Wevers e la Romania nobile decaduta che però può rientrare in corsa.
Attenzione all’Ungheria che con Devai, Kovacs, Makra e Boeczoego potrebbe essere un’insidia al pari della Corea del Sud di Kim, mentre l’Australia e la Corea del Nord sembrano parecchio lontane proprio come la Spagna. L’Ucraina ha i mezzi per risollevarsi con Diana Varinska e le promettenti giovani, la Svizzera si è salvata a questi Mondiali e se Giulia Steingruber dovesse rientrare allora si potrebbe puntare a qualcosa di importante. Polonia, Argentina, Messico, Repubblica Ceca ed Egitto saranno delle comprimarie.
SQUADRE QUALIFICATE ALLE OLIMPIADI 2020:
USA
Russia
Cina
SQUADRE IN CORSA PER LA QUALIFICAZIONE ALLE OLIMPIADI 2020 (NOVE POSTI):
Canada
Brasile
Giappone
Francia
Germania
Gran Bretagna
Olanda
Belgio
ITALIA
Romania
Corea del Sud
Australia
Corea del Nord
Ungheria
Spagna
Messico
Ucraina
Svizzera
Polonia
Argentina
* La Repubblica Ceca ha chiuso al 24esimo posto ma il regolamento dice che ai Mondiali 2019 ci dovrà essere almeno una squadra per Continente e dunque l’Egitto (miglior formazione africana) sarà sicuramente a Stoccarda 2019 (salvo conferma nel ranking continentale davanti al Sudafrica). Ma l’Egitto sostituirà la Repubblica Ceca o si aggiungerà come 25^ squadra? La FIG deve chiarire il regolamento.
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Foto: Ricardo Bufolin/FGI