Ciclismo
Giro di Lombardia 2018: Thibaut Pinot riporta la Francia al successo dopo 21 anni. 2° uno straordinario Vincenzo Nibali
Torna in Francia, a 21 anni dall’affermazione di Laurent Jalabert, il Giro di Lombardia. Nell’edizione numero 112 della Classica delle Foglie Morte, partita da Bergamo e giunta dopo 241 chilometri a Como, ad imporsi è Thibaut Pinot. L’uomo più in forma del momento non ha sbagliato nulla nella giornata odierna: all’attacco sin dal Muro di Sormano, l’atleta della FDJ si porta a casa la più importante vittoria della carriera. Alle sue spalle però uno strepitoso Vincenzo Nibali che, pur non al top, ha dato spettacolo centrando la seconda piazza.
Come di consueto scatti e controscatti ad inizio corsa, dopo una decina di chilometri a tutta è riuscita ad andar via la fuga. Otto corridori al comando: Davide Ballerini (Androni Giocattoli Sidermec), Umberto Orsini e Alessandro Tonelli (Bardiani CSF), Florian Sénéchal (Quick-Step Floors), Franck Bonnamour (Fortuneo Samsic), Jonathan Restrepo (Katusha Alpecin), Michael Storer (Team Sunweb) e Marco Marcato (UAE Team Emirates). Media davvero altissima per le prime due ore di gara, vicina ai 45 km/h.
Lo scenario è cambiato già molto presto: sulla salita storica del Ghisallo, FDJ e Bahrain-Merida hanno alzato il ritmo, recuperando secondi su secondi sulla vetta della corsa. Tra i fuggitivi i soli Umberto Orsini e Alessandro Tonelli (Bardiani CSF), Franck Bonnamour (Fortuneo Samsic), Michael Storer (Team Sunweb) hanno mantenuto la leadership, mentre dal plotone si sono mossi tanti corridori senza riuscire però a guadagnare troppo spazio. Solo un antipasto di ciò che è accaduto subito dopo. LottoNL-Jumbo a ricompattare il gruppo in vista del Muro di Sormano. Uno strappo infernale di due chilometri con una pendenza media del 15,8% e delle rampe che vanno a sfiorare addirittura il 30%.
Appena approcciato subito lo scatto di Primoz Roglic: lo sloveno, ex saltatore con gli sci, non è riuscito però a fare il vuoto, visto il lavoro eccezionale di un mostruoso Franco Pellizotti. Proprio in cima al Muro lo scatto di Vincenzo Nibali: lo Squalo, con alla ruota il più in forma del momento, Thibaut Pinot (FDJ), si è riportato su Roglic, staccando lo sloveno. Netta difficoltà per l’uomo più atteso del giorno: il campione del mondo Alejandro Valverde, staccato con altri nomi grossi come Rigoberto Uran, Michael Woods e Romain Bardet.
Nella discesa successiva si è formato un quartetto al comando: con Nibali e Pinot anche un rimontante Roglic e un super Egan Bernal (Team Sky), autore di una discesa devastante con la quale si è riportato sui primi della classe. Sulla salita del Civiglio ancora una volta la coppia italo-transalpina ha fatto la differenza: Pinot a tutta per provare a staccare i rivali, ma Nibali ha resistito al meglio fino quasi in cima. Proprio a 200 metri dallo scollinamento la crisi dell’azzurro, con la fuga decisiva per l’uomo della FDJ.
Monte Olimpino, una pura formalità per Pinot, che si è lanciato alla grande in solitaria verso il traguardo. Crisi invece per Vincenzo Nibali, che in tutti i modi però ha provato a conservare la piazza d’onore, riuscendoci con uno scatto all’ultimo chilometro. Chiude il podio il belga Dylan Teuns (BMC).
gianluca.bruno@oasport.it
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Foto: Pier Colombo