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McGregor-Nurmagomedov, MMA 2018: Khabib vince per sottomissione al 4° round
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Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. Con questa atmosfera è stato accompagnato il match più importante degli ultimi 10 anni per la MMA tra Conor McGregor e Khabib Nurmagomedov, l’incontro che ha messo in palio il titolo mondiale dei pesi leggeri per quanto riguarda le arti marziale miste. Alla T-Mobile Arena di Las Vegas (USA), alle ore 06.40 della notte italiana si sono fronteggiate due autentiche stelle di questo sport, affascinante per il modo di essere opposto dei due contendenti.
Da una parte lo striking formidabile di McGregor, 30enne irlandese che ha diffuso meglio di chiunque altro la pratica di questa specialità nel mondo. Tornato dopo quasi due anni di assenza (se escludiamo il money fight secondo le regole della boxe con Floyd Mayweather), The Notorious si è presentato con un record di 21 vittorie e 3 sconfitte, essendo il primo lottatore nella storia della UFC a detenere due cinture, sia nei pesi piuma che nei pesi leggeri. Dall’altra parte il 30enne russo, islamico praticante non è sicuramente conosciuto dal grande pubblico ma è un vero e proprio fenomeno, molto apprezzato per il suo stile e per la sua grinta che lo ha sempre visto vittorioso (26 successi in carriera, di cui 8 ko e 8 sottomissioni). Un anti-personaggio per eccellenza che però sull’ottagono non conta. The Eagle può vantare, infatti, una potenza devastante nella fase a terra, nella lotta a piedi a terra.
Cinque round da cinque minuti, nel primo inizia bene McGregor, prima con un destro, poi nella lotta a terra, ma il russo Nurmagomedov imprigiona l’irlandese contro la gabbia e lo blocca a terra. Khabib non riesce ad incidere più di tanto se non per un sinistro al volto di McGregor.
L’inerzia non muta nella seconda ripresa. Nurmagomedov sorprende McGregor con un destro pesantissimo che fa vacillare il 30enne di Dublino. Khabib, indemoniato, opera poi un take-down che si rivela mortifero. Il russo imprigiona l’avversario a terra e lo tempesta con una serie terrificante di destri e sinistri al volto. Il round termina con un McGregor sanguinante sotto l’occhio sinistro e visibilmente provato.
L’irlandese prova a reagire nel terzo round, quando riesce ad esprimersi con dei precisi colpi in piedi. McGregor va a segno con una combinazione destro-sinistro e con un gancio destro. Nurmagomedov risponde portando il rivale contro la parete della gabbia, senza produrre tuttavia danni particolari.
Nella quarta ripresa il momento decisivo dell’incontro. Khabib piazza il quarto take-down e ricomincia a martellare al volto McGregor. A questo punto il russo piomba alle spalle dell’irlandese e lo immobilizza con una tecnica di soffocamento che, dopo qualche secondo, porta alla resa di McGregor per sottomissione.
Nurmagomedov dunque si laurea campione del mondo dei pesi leggeri al termine di un match sostanzialmente dominato grazie ad una evidente superiorità nelle fasi di lotta a terra. McGregor incassa così la quarta sconfitta della carriera.
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