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MotoGP, GP Giappone 2018: prova del nove per Valentino Rossi. La Yamaha deve dimostrare di aver intrapreso una ripresa costante

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Dopo una stagione con pochissimi sorrisi e tanti problemi, la Yamaha prova a invertire la tendenza nelle ultime quattro gare di questo Mondiale MotoGP 2018. Il primo passo è stato compiuto già a Buriram, con Maverick Vinales che ha chiuso sul gradino più basso del podio, mentre Valentino Rossi, quarto al traguardo, ha addirittura condotto la gara per diversi giri. Una vera e propria boccata d’ossigeno per la scuderia di Iwata che incrocia le dita e confida di avere intrapreso la giusta direzione, finalmente, per sviluppare la moto.

Tra chi sta sperando in maniera particolare che questa strada intrapresa sia quella giusta c’è, ovviamente, Valentino Rossi. il nove volta campione del mondo sta per concludere una stagione senza successi e, suo malgrado, è l’ultimo pilota della Yamaha ad essere salito sul gradino più alto del podio, in Olanda nel 2017. Un digiuno davvero incredibile per una scuderia importante come quella di Iwata che, a questo punto, vuole nuove conferme per chiudere nel migliore dei modi un campionato che, comunque vada, sarà da insufficienza piena ma, quantomeno, provare a gettare le prime basi in vista di un 2019 che dovrà essere di ben altro lignaggio.

Sulla carta il tracciato di Motegi non è propriamente ideale per la M1 ma, come si è visto a Buriram, tutto può accadere in MotoGP. La gara thailandese, infatti, doveva essere la peggiore per la Yamaha in questo finale di stagione, sia a livello di temperature, sia per il comportamento delle gomme. Quanto visto durante le prove ed in gara, invece, ha ribaltato ogni pronostico, proponendo una moto in miglioramento. Non certo perfetta, e nemmeno vicina a questo risultato, ma con alcuni segnali di crescita. I problemi di elettronica in uscita di curva permangono, ma nel complesso per Rossi e Vinales le cose sembrano volgere verso il sereno.

Ogni gara della MotoGP, tuttavia, è una storia a parte. Fino a che non si mette la moto sull’asfalto per la prima volta, infatti, non è dato a sapersi come si comporteranno le moto, le gomme e ogni possibile variabile. A qualche ora dall’avvio dell’azione a Motegi la Yamaha non parte con i favori del pronostico, ma con la voglia di confermare quanto di buono visto in Thailandia. Se il progetto andrà a buon fine la casa di Iwata potrà tornare a sorridere, sia per il presente sia, soprattutto, per il futuro. Le dita di Rossi e Vinales, nel frattempo, sono assolutamente incrociate.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Valerio Origo

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