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Nuoto, il ritorno di Federica Pellegrini nei 200 sl. Le possibili avversarie sulla strada verso una medaglia a Tokyo 2020

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La notizia è nota: Federica Pellegrini torna a cimentarsi nei suoi 200 stile libero dopo la stagione transitoria vissuta nella velocità. Dopo il trionfo di Budapest, la veneta aveva deciso di tirare un po’ il fiato e pensare a cosa fare per il proprio futuro, programmando la preparazione in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020.

E così Federica ci riprova, per esprimere al meglio se stessa e sublimare la sua nuotata. Una ragazza che in quelle quattro vasche ha regalato tante emozioni: diverse sono da ricordare, alcune non altrettanto memorabili. Ma lo sport è come la vita: si sale e si scende e lei, forte delle sue convinzioni e delle proprie idee, non vuol lasciare la piscina come si era paventato alcune settimane fa. Le motivazioni sono intatte e dunque non è neanche da escludere che nei prossimi eventi internazionali  la campionessa nostrana sia sui blocchetti dei 200 sl.

Secondo alcune indiscrezioni che filtrano nell’ambiente nostrano, l’azzurra ha carta bianca da parte della Federazione Italiana Nuoto, disposta ad assecondare le decisioni della fuoriclasse rispetto alle gare che vorrà affrontare. Pellegrini che sarà al via dei Mondiali in vasca corta (11-16 dicembre) di Hangzhou (Cina) e forse la rivedremo proprio in quell’occasione rivaleggiare contro atlete qualificate nella sua amata distanza. Giusto ricordare che Federica è campionessa iridata in carica, visto che a Windsor (Canada) seppe piegare in un arrivo palpitante la lady di ferro Katinka Hosszu.

Che la nuotatrice tricolore abbia voglia di difendere lo scettro? Vedremo. Di sicuro le rivali qualificate non mancheranno in quel che sarà il biennio a Cinque Cerchi. Stando ai livelli raggiunti quest’anno c’è l’imbarazzo della scelta. Nell’annata corrente la solita Katie Ledecky (1’54″55) è stata degna di considerazione al pari però della canadese Taylor Ruck che ai Panpacifici 2018 ha ottenuto il successo in 1’54″44. In evidenza poi anche la giovane australiana Ariarne Titmus che nei Giochi del Commonwealth ha siglato il tempo di 1’54″85, senza dimenticarci della giapponese Rikako Ikee (1’54″85) e della francese Charlotte Bonnet (1’54″95). Un gruppo folto di atlete da cui non si possono escludere su due piedi l’argento olimpico a Rio 2016 Sarah Sjoestroem (maggiormente dedita alla velocità nell’ultimo periodo) e l’altra australiana Emma McKeon che negò per pochi decimi alla veneta il podio olimpico in Brasile.

Queste, in prospettive, le possibili rivali ma appare evidente che in due anni il contesto potrà cambiare e magari l’inserimento delle cinesi classe 2002, che stanno ottenendo grandi risultati nelle distanze che vanno dai 400 ai 1500 sl, non è da escludere. Federica però, a quanto pare, la sua decisione l’ha presa, conscia di non avere altro da dimostrare e puntando al meglio possibile, tenendo conto di tutte le condizioni iniziali.

 

 

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: ANDREA DELBO Shutterstock.com

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