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Olimpiadi Invernali 2026: Stoccolma vacilla, Calgary verso il referendum, Milano-Cortina favorita?

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Milano con Cortina d’Ampezzo, Stoccolma e Calgary: sono queste le città che si sono candidate per organizzare le Olimpiadi Invernali 2026 la cui assegnazione verrà effettuata il prossimo anno. Nel corso dei tempi si sono persi i pezzi: Graz, Sapporo e Sion si sono chiamate fuori per problemi logistici, mancati supporti politici e referendum contrari, poi è arrivata anche la recente esclusione di Erzurum. Ma come stanno le tre candidate? La situazione è molto ingarbugliata e nessuno gode di ottima salute, anzi: la corsa verso il sogno di ospitare la rassegna a cinque cerchi è particolarmente accesa.

Stoccolma non ha infatti ottenuto l’appoggio del governo centrale (situazione politica di totale stallo in terra scandinava con un pareggio di fatto tra centrodestra e centrosinistra in Parlamento), ieri c’è stata poi una svolta in giunta comunale dove i Verdi hanno appoggiato il centrodestra condividendo dei punti base tra cui il desiderio di non ospitare i Giochi perché ci sono altre priorità. Al momento la candidatura resta in piedi ma il rischio di un ritiro della capitale svedese è davvero molto concreto.

Calgary, invece, dovrà passare per il referendum che si svolgerà il prossimo 13 novembre: la città canadese spera di tornare a ospitare i Giochi dopo il 1988, si preannuncia un conteggio scheda su scheda per capire il volere dei cittadini e dunque per decidere il da farsi. Se dovesse emergere il no, però, si autoeliminerebbe una delle candidate e si rimarrebbe allora con due sole opzioni. Milano e Cortina, pur senza il sostegno economico del governo centrale, potrebbero dunque partire con i favori del pronostico anche se si parla di un possibile referendum nella Perla delle Dolomiti.

 





Foto: Pier Colombo

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