Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico, Skate America 2018: tra esordi felici e nuovi inizi. La magica tappa di Charlène Guignard-Marco Fabbri e Matteo Rizzo

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Buona, anzi buonissima la prima. Decisamente positivo il bilancio azzurro all’indomani di Skate America 2018, prima tappa della ventiquattresima edizione del circuito ISU Grand Prix 2018-2019 di pattinaggio artistico. Sul ghiaccio della Angel of the Winds di Everett, nello stato di Washington, il singolista Matteo Rizzo e i danzatori Charlène Guignard-Marco Fabbri hanno ben impressionato pubblico e giuria, raccogliendo meritati riconoscimenti.

Grande soddisfazione in campo maschile con la bella prestazione di Matteo Rizzo, piazzatosi al quarto posto sfiorando per poco meno di un punto (63 centesimi) il podio. Un inizio di stagione davvero folgorante per l’atleta romano, apparso in gran forma fin da subito grazie a un primo segmento di gara curatissimo dal punto di vista coreografico e preciso sul versante tecnico, caratterizzato dalla meravigliosa esecuzione del triplo axel, atterrato con vera maestria. Nel coinvolgente programma libero, oltre alla buona realizzazione dei tripli, l’aspetto più rilevante riguarda il quadruplo toeloop, eseguito sottoruotato ma in modo decisamente migliore rispetto alle gare passate; un bel balzo in avanti per il gioiellino azzurro che, una volta assorbito il difficile elemento, potrà avvicinarsi ancora di più alla top 10 mondiale, per via soprattutto della buona strategia fino a questo momento adoperata, incentrata sulla presentazione di elementi sicuri.

Pattinare dei programmi puliti sarà infatti nei prossimi appuntamenti fondamentale per rosicchiare importanti posizioni in classifica, vista la moltitudine di errori degli altri atleti causati dai tentativi di realizzazione dei salti quadrupli, quest’anno ancor più centrali per via del cambio di regolamento che, come ormai sappiamo, nelle sue intenzioni tende a premiare la varietà degli elementi presentati. L’azzurro sarà impegnato in Giappone per l’NHK Trophy dal 9 all’11 novembre; in questa occasione si scontrerà nuovamente con pattinatori di ottima caratura come ad esempio Shoma Uno, Dmtri Alliev, Sergei Voronov e Dennis Vasiljevs, ponendosi di fronte ad un’altra avvincente sfida.

La gioia più grande è arrivata con il primo podio della carriera di Charlène Guignard e Marco Fabbri, secondi classificati con merito dopo anni di gavetta e sacrifici. La coppia allenata da Barbara Fusar Poli si è presentata sul ghiaccio americano in ottime condizioni, stregando il pubblico con due programmi a dir poco convincenti: sensuale e appassionata la Rhythm Dance, in cui gli azzurri in vista dei prossimi appuntamenti dovranno cercare di raggiungere almeno livello 3 nella serie di passi in diagonale e nella difficilissima sequenza di Tango Romantica, deliziosa e sognante la danza libera pattinata in modo fluido e veloce sulle musiche di “La la land“, in cui gli atleti hanno presentato sollevamenti creativi (tutti chiamati di livello 4) e passi originali (livello tre nelle due serie circolari e a parallelo su un piede), migliorando il punteggio tecnico ottenendo 65.35 (appena un punto sotto i 66.79 di Hubbell-Donohue) contro i 64.57 del Lombardia Trophy.

Affinità, complicità, precisione, passione. Sono queste le quattro parole chiave perfette per descrivere il modo di pattinare di Charlène e Marco, i quali tra due settimane giungeranno a Helsinki, in Finlandia, a caccia di punti preziosi per conquistare un posto di lusso alle Finali di Vancouver, quest’anno possibili più che mai. E se il buongiorno si vede dal mattino, il secondo posto dei pattinatori azzurri è solo l’inizio di una nuova e prestigiosa fase della loro carriera.

 

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