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Tennis, i tornei ATP della settimana incoronano Kyle Edmund, Karen Khachanov e Stefanos Tsitsipas

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Si concludono i tre tornei ATP 250 disputati durante la settimana: tutti giocati sul cemento indoor, i tabelloni di Anversa, Mosca e Stoccolma vedono trionfare rispettivamente il britannico Kyle Edmund, il russo Karen Khachanov e l’ellenico Stefanos Tsitsipas.

Ad Anversa la finale più combattuta: il britannico Kyle Edmund supera in rimonta grazie a due tie break il transalpino Gael Monfils, imponendosi con il punteggio di 3-6 7-6 (2) 7-6 (4) dopo un battaglia di due ore e mezza. Nel primo set il francese allunga subito, trovando il break nel secondo game e salendo subito 3-0. Il transalpino si mostra solido al servizio e chiude 6-3. Nel secondo set a scappare avanti invece è il britannico, che sale 4-1 prima di concedere il controbreak nel settimo gioco e farsi riprendere sul 4-4. Si va al tie break ed il britannico gira avanti 5-1 con due minibreak di vantaggio. Edmund chiude 7-2 senza problemi. Nella partita decisiva non ci sono break (anche se entrambi non sfruttano due occasioni) e quindi l’epilogo è nuovamente al tie break, e ancora una volta è il britannico a spuntarla, chiudendo 7-4.

A Mosca si impone il padrone di casa Karen Khachanov, che supera il transalpino Adrian Mannarino con un doppio 6-2 in appena 55 minuti di gioco. Nel primo set il russo si avvantaggia nel terzo game trovando il break ai vantaggi, poi il transalpino dal 2-3 sparisce dal campo e Khachanov infila sette giochi di fila. Infatti il francese tornerà a vincere un game quando ormai tutto era compromesso, con il punteggio sul 6-2 4-0 per l’avversario. Il russo controlla e chiude agevolmente per 6-2 anche nella seconda partita.

A Stoccolma infine si impone l’ellenico Stefanos Tsitsipas, che batte con un duplice 6-4 (egual durata dei set: 41′) l’estone Ernests Gulbis. Nel primo parziale è proprio il greco ad annullare un break point in apertura, poi il servizio diviene dominante e non si registra alcun game ai vantaggi, né altre palle break, fino al decimo gioco, quando l’estone va a servire per restare nel set ma cede il servizio a 15. Identico copione nella partita seguente, con il servizio dominante e nessuna palla break concessa: nel decimo gioco Gulbis va a servire per restare nel match, ma cede la battuta addirittura a zero e si arrende.





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Foto: Rena Schild / Shutterstock.com

roberto.santangelo@oasport.it

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