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Tennis, il fermento del movimento italiano maschile. Tanti buoni elementi e diversi giovani in rampa di lancio, ma manca la stella

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Ventidue giocatori tra i primi 300 del mondo, di cui otto sono under 25. I numeri rispecchiano un momento sicuramente positivo per il tennis maschile italiano. Era da molte stagioni che l’Italia non poteva contare su così tanti tennisti in questa situazione di classifica, dovuta agli ottimi risultati sul campo ottenuti quest’anno da diversi giocatori.

Dopo trentanove anni, l’Italia è tornata ad avere due giocatori tra i primi venti del ranking ATP. Fabio Fognini (14) e Marco Cecchinato (19) hanno raggiunto un risultato che mancava dai tempi di Corrado Barazzutti ed Adriano Panatta. Nella top 50 è presente anche Andreas Seppi (46) e appena qualche posizione fuori c’è uno scalpitante Matteo Berrettini (52).

Certo tra i primi cento ci sono solo quattro giocatori, ma a ridosso di questo muro sono molti gli azzurri che continuano ad entrare ed uscire da questa situazione d’élite, come i vari Lorenzo Sonego (ha perso ben quindici posizioni nell’ultima settimana ed ora è 101), Paolo Lorenzi, Thomas Fabbiano e Simone Bolelli. Sicuramente i già citati Berrettini e Sonego sono i giovani già pronti per il circuito maggiore e che hanno già ottenuto risultati importanti, in particolare il romano che ha vinto il suo primo titolo ATP in carriera quest’anno e rappresenta certamente il futuro del tennis azzurro.

Ci sono poi tanti ragazzi che aspettano ancora il loro momento. Gianluigi Quinzi (155), Matteo Donati (198), Gian Marco Moroni (223), Filippo Baldi (239), Gianluca Mager (284) sono under 23 e tutti, chi più e chi meno, hanno dimostrato di avere alcune qualità per effettuare il definitivo salto di qualità. In particolare l’anno di Quinzi è stato comunque positivo, perchè il marchigiano ha finalmente sistemato un po’ i tanti problemi fisici che lo hanno condizionato in questi anni di carriera e da inizio stagione ha scalato ben 180 posizioni del ranking mondiale.

Sicuramente a questo gruppo manca una vera e propria stella. Fognini è sicuramente la guida e il giocatore di maggior spessore, ma troppe volte gli è mancata quella tanto cercata continuità. Fabio ha fatto comunque da traino in questi anni ed ora ha il grande compito di provare a trascinare l’Italia ad un grande risultato nella nuova Coppa Davis.

 

 





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