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Tennis: la nuova Coppa Davis 2019 penalizza l’Italia. Finali sul cemento, superficie poco amata dagli azzurri
Il prossimo anno il mondo del tennis vedrà la nascita della nuova Coppa Davis. Quella del 2019 sarà la prima edizione con il formato voluto dal gruppo di investimento Kosmos e dal giocatore del Barcellona Gerard Piquè ed approvato ad agosto dalla Federazione internazionale.
L’Italia ha già conosciuto l’avversaria del primo ed unico turno di qualificazione e sarà l’India. Gli azzurri di Corrado Barazzutti giocheranno in trasferta e molto probabilmente sull’erba. Sulla carta l’avversaria non spaventa, ma è proprio la possibile scelta della superficie a rendere pericoloso questo scontro. Con una vittoria contro l’India, l’Italia si qualificherebbe per la fase finale di novembre a cui parteciperanno diciotto squadre.
Nelle ultime settimane è stata decisa anche la sede di queste finali e sarà Madrid. Da alcuni media spagnoli è inoltre filtrato che si giocherà sul cemento e questa non è certamente una notizia che rallegra l’Italia, visto che gli azzurri sono grandi specialisti della terra rossa e sul cemento sono sicuramente meno competitivi. Una superficie che non è amata dai nostri portacolori, che nel caso di presenterebbero a Madrid con poche speranze di vittoria, nonostante una buona squadra e con quattro tennisti da primi cinquanta del mondo.
Fabio Fognini resta la punta di diamante della formazione capitanata da Corrado Barazzutti ed il 2018 del ligure è stato sicuramente positivo anche sul cemento, vincendo a Los Cabos il primo torneo ATP della carriera su questa superficie e facendo anche finale la scorsa settimana a Chengdu e semifinale poi a Pechino. Marco Cecchinato sta cercando di trovare la sua dimensione sul cemento, ma sono davvero poche le vittorie sul veloce, anche se l’ultima contro il francese Simon nel Masters 1000 di Shanghai ha lasciato sicuramente buone indicazioni.
Andreas Seppi è un giocatore da cemento e ha ottenuto in passato buoni risultati indoor, ma spesso in Coppa Davis ha faticato, sentendo la pressione. Bisognerà puntare quasi sicuramente su Matteo Berrettini, con la speranza che la crescita del tennista romana non si fermi nel 2019. I margini di miglioramento sono ampissimi e l’azzurro ha i colpi per essere competitivo su questa superficie, senza dimenticare che in doppio con Fabio Fognini ha anche già vinto un torneo ATP.
L’Italia si avvicina con molta diffidenza a questa nuova Coppa Davis, con quel cemento che toglie tanti sorrisi e speranza ad una squadra che potrebbe davvero ottenere grandi risultati.
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Credits: Yuya Chiu Shutterstock.com